La Storia Infinita | alcune verità mai raccontate del film cult anni ’80

A distanza di 36 anni dall’uscita nei cinema di La Storia Infinita scopriamo alcune curiosità sul cult anni 80 che è disponibile su Netflix.

La Storia Infinita è stato uno dei film più apprezzati degli anni ’80, particolarmente toccante per la presenza di Falkor e della colonna sonora entrata nel cuore di tutti e gettonatissima ancora oggi. Basato sull’omonimo romanzo classico amato da Michael Ende, l’adattamento cinematografico di Wolfgang Petersen è stato apprezzato sia dai giovani che dagli anziani.

Questa bella storia sul potere della giovinezza e la magia che deriva dal credere in se stessi è finita anche con l’ essere uno dei film più costosi mai realizzati nella cinematografia tedesca, anche se recitato in inglese.

La sinossi di La Storia Infinita

Dopo essere stato gettato in un cassonetto da un gruppo di bulli prima di andare a scuola e tranquillamente rimproverato dal padre emotivamente distante a casa, il giovane Bastian Balthazar Bux (Barrett Oliver) si ritrova in un’antica libreria gestita dal burbero Coreander (Thomas Hill).

Incuriosito dal libro che il proprietario del negozio sta leggendo, Bastian decide di rubarlo e procede verso la scuola. In poco tempo, mentre viaggiava insieme al guerriero Atreyu (Noah Hathaway) nella sua ricerca per salvare l’Imperatrice Infantile (Tami Stronach), Bastian si ritrova a essere parte integrante di La Storia Infinita.

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Noah Hathaway ha fatto l’audizione molte volte

Noah Hathaway ha rivelato di essere tra i 50.000 candidati di tutto il mondo che hanno fatto il provino per la parte del forte e sensibile Atreyu. Alla fine è stato scelto, ma poi il regista originale Helmut Dietl ha finito per abbandonare il progetto, aprendo le porte a Wolfgang Petersen per subentrare.

Questo cambio di guardia significò, una sola cosa: Hathaway doveva ricominciare il processo di audizione. L’attore ricorda di aver sostenuto l’audizione almeno 10 volte. Alla fine la sua metà da nativo americano e il suo aspetto particolare convinse il regista a sceglierlo per quel ruolo.

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Falkor, Rockbiter e Gmork hanno qualcosa in comune

I personaggi fantastici di certo non mancano nel film. Il doppiatore Alan Oppenheimer avvicinato per la prima volta da Wolfgang Peterson per doppiare Falkor non essendo contento del suo primo tentativo, tornò in sala per prestare nuovamente la voce al personaggio.

Dal momento che Petersen doveva ancora trovare le voci appropriate per il terrificante Rockbiter e il mostruoso Gmork, e la passione di Oppenheimer per il film, decise di compiere una vera impresa. Alla fine, si occupò del doppiaggio di tutti e tre i personaggi distinti realizzando un lavoro davvero impeccabile.

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Falkor era enorme nella vita reale

Chi non ha mai desiderato di cavalcare nei cieli con Falkor? Ebbene, secondo la testimonianza di Hathaway non fu un’esperienza idilliaca a quanto pare. Falkor era un aggeggio enorme che si trovava a 20 metri in aria e richiedeva almeno 15 persone per i suoi movimenti. “A volte, si surriscaldava e iniziava a perdere il controllo probabilmente una volta ogni 20 minuti”, ha ricordato Hathaway.

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La leggenda sul cavallo Artax

Nella scena tra Atreyu e il cavallo Artax nella palude, per anni si era detto che l’animale fosse morto in quella condizione estrema. In realtà, non andò così, sebbene qualche ripercussione ci fu. Per molti mesi, i due cavalli coinvolti nel film, vennero addestrati per far finta di affogare, anche se non si vide mai sullo schermo. Tale fu il rapporto simbiotico creato con l’equino, che la produzione dopo le riprese, decise di regalare uno dei cavalli a Noah Hathaway.

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L’autore del libro odiava assolutamente il film

La Storia Infinita di Michael Ende è stato un bestseller a livello globale dopo la sua pubblicazione nel 1979. Quando i diritti del libro furono venduti per l’adattamento cinematografico, Wolfgang Petersen avrebbe dovuto scrivere la sceneggiatura con Ende stesso, ma è qui che iniziarono i problemi.

La produzione non capì la storia originale avrebbe dovuto subire un drastico taglio, per poter entrare nelle due ore previste. Con queste premesse il film non fu apprezzato dallo scritture arrivando a giudicarlo come “disgustoso e terrificante!”

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