Christopher Nolan | un cinema rigoroso che marginalizza i sentimenti

Tenet, il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, arriverà nelle sale cinematografiche di tutto il mondo la prossima estate. Il regista britannico è oggi uno degli autori più stimati ed apprezzati dal grande pubblico. Scopriamo insieme perché.

“Sono stato rinchiuso in una stanza per leggere la sceneggiatura del film”. Basterebbe questa dichiarazione di Robert Pattinson, protagonista del nuovo Tenet, per spiegare il livello di segretezza e mistero che avvolge l’undicesimo film di Christopher Nolan. Un thriller fantascientifico la cui uscita è prevista nelle sale americane per luglio e in quelle italiane a partire dal 18 settembre. Perché Nolan è oggi uno dei registi più apprezzati dal grande pubblico?

Nolan come Kubrick?

C’è un’idea ricorrente attorno al cinema di Christopher Nolan, ovvero che sia quello oggi più vicino all’idea di cinema che ha reso celebre Stanley Kubrick. Non a caso Nolan viene accostato sempre più spesso al grande regista di 2001: Odissea nello spazio e Arancia Meccanica. E anche dopo la pubblicazione del primo trailer di Tenet, il suo nuovo film fantascientifico, la conversazione sul tema si è riaperta. È un paragone che Nolan stesso non sembra voler rifiutare. Pur certamente non paragonandosi a Kubrick, il regista di Interstellar ha sempre spiegato e raccontato pubblicamente quanto proprio il cinema di Kubrick sia stato influente per lui e quanto la sua idea di cinema sia figlia di quella del maestro americano. Lo ha dichiarato spesso nelle interviste e soprattutto in una ormai famosa masterclass tenutasi al Festival di Cannes nel 2018 quando presentò il restauro di 2001: Odissea Nello Spazio.

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Il rigore nella regia

Se infatti pensiamo ad Interstellar, ci si rende conto che la sua fotografia chiara fatta di luce che tocca le superfici delle astronavi senza per questo creare ombre proviene proprio dal capolavoro fantascientifico di Kubrick, come anche l’idea della conoscenza come motore dell’evoluzione umana. E se invece Dunkirk (il suo film più recente) non ha molto in comune con i film di guerra di Kubrick, è impossibile non vedere in Inception, nella trilogia di Batman, in Memento o The Prestige un esplicito distacco dalla materia narrata e una certa meticolosità nella messa in scena che è facile ricondurre a Kubrick. Christopher Nolan non è infatti un regista interessato alle grandi pulsioni emotive. Evita in ogni modo il tono melodrammatico ed è molto più interessato alle azioni dei suoi personaggi piuttosto che ai loro sentimenti o alle loro espressioni. In Interstellar, ad esempio, si teorizza l’amore come forza fisica, non così diversa dalla gravità. Il massimo del rigore scientifico applicato alla materia sentimentale.

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Un cinema di antieroi

Ma nonostante le molte similitudini e le influenze esplicite, ciò che differenzia il cinema di Kubrick da quello di Nolan è molto più sostanziale. Stanley Kubrick è stato un cineasta che ha sempre raccontato il potere e la maniera in cui gli uomini possano essere annichiliti da esso (il potere del sesso, quello militare, quello patriarcale e così via). I suoi personaggi non controllano niente, si ritrovano coinvolti loro malgrado in tempeste dalle quali cercano di uscire vivi. Al contrario gli (anti)eroi di Nolan di pongono sfide e obiettivi titanici. Anche per questo il regista non nasconde mai la propria ammirazione nei loro confronti, perché sono uomini che cercano sempre di ergersi sopra gli altri e di distinguersi dal resto.

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