Vittorio Sgarbi, appello a Regioni e Province autonome: “Testiamo subito e ovunque l’Avigan”

Il critico d’arte dopo avere litigato con tutti i virologi nel pieno dell’esplosione del coronavirus, chiede ai politici di organizzarsi autonomamente importando il farmaco giapponese che sembra funzionare.

Vittorio Sgarbi

Sgarbi, sempre contro

Vittorio Sgarbi riesce sempre e comunque a fare notizia. In queste settimane di frenetica attività televisiva  intorno alla questione coronavirus, con numerosi salotti e talk show che hanno dato vita a dibattiti anche molto accessi, il critico d’arte aveva sempre sostenuto l’idea che il coronavirus fosse una colossale bufala, un’invenzione per aiutare le multinazionali del farmaco e che non potesse in alcun modo essere considerato un vero rischio per la popolazione. A seguito di queste dichiarazioni aveva litigato pesantemente con il virologo Pregliasco ed era stato denunciato da un pool di scienziati del PTS, il patto trasversale per la scienza.

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Sgarbi chiarisce

Poi di fronte a numeri inequivocabili Sgarbi ha fatto marcia indietro arrivando addirittura a chiedere scusa. Ma ieri è andato oltre: in video pubblicato su You Yube si è rivolto al presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti parlando del farmaco che in Giappone sembra avere avuto buoni risultati contro il coronavirus: “Questo farmaco c’è – dice Sgarbi – e si chiama Avigan e vorrei esortare Fugatti a fare quello che poteva essere fatto prima e che sta facendo in queste ore il governatore del Veneto Zaia. Cercare questo farmaco e testarlo”.

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Avigan, in Italia non c’è

Di Avigan aveva parlato ieri anche durante la conferenza stampa della protezione civile Franco Locatelli. Il presidente del consiglio superiore della sanità aveva ribadito che qualsiasi test è benvenuto ma che l’Avigan non è presente in Italia e la sua distribuzione in questo momento non è autorizzata in Europa così come manca qualsiasi prova scientifica della sua efficacia. Sgarbi però insiste: “Possibile che non si possa usare qui quello che è stato usato con pieno successo in Giappone? Possibile che debba andate un sardo, da una regione autonoma, andando a verificare personalmente che in Giappone la vita va avanti…? Qui in Italia il direttore responsabile dell’ospedale Sacco diceva che il fenomeno era sotto controllo e che l’Italia era tranquilla. Ma perché né lui né altri ci hanno detto quello che stava succedendo in Giappone?”

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