Sin dalla sua primissima uscita, Ritorno al futuro continua a essere al centro delle curiosità dei fan, tra i quali si trova anche Chris Pratt, scopritore di un importante dettaglio.
In questi giorni di isolamento e quarantena, tanti artisti si stanno prodigando per restare attivi e mantenere sempre aperto un canale di comunicazione con i loro fan – si vedano per esempio Gal Gadot con la sua performance di Imagine o Chris Hemsworth con i suoi esercizi in casa.
Chris Pratt dice la sua sul dibattito sollevato da James Gunn
Tra chi elenca i suoi film del cuore o dà consigli nell’immensa giungla di titoli, e chi si diletta a partecipare a live show rigorosamente da casa, spunta anche un curioso dibattito. A sollevarlo è stato lo James Gunn de I Guardiani della Galassia (di cui si attende il terzo capitolo), che domanda “Perché i genitori di Marty non si ricordano di averlo già incontrato?”.
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Ovviamente stiamo parlando di Ritorno al futuro, titolo che il regista ha inserito in una cinquina su Twitter, consigliandola ai suoi follower. Uno dei suoi interpreti, Chris Pratt (volto di Peter Quill/Starlord e protagonista di una nuova serie), ha voluto provare a dare una risposta/spiegazione. E sembra che ci abbia preso…
La spiegazione di Chris Pratt al “buco di trama” di Ritorno al futuro
“Magari se lo ricordano, non come Marty, ma come Calvin Klein (il Levi Strauss della versione italiana, ndr.). Quando Marty torna nel presente, nel 1985, sarebbero trascorsi molti anni per cui i suoi potevano forse aver inizialmente notato la strana somiglianza tra loro figlio e quel ragazzino incontrato al liceo 20 anni prima.”
A quanto pare infatti, Bob Gale, co-produttore e sceneggiatore della saga, si sarebbe espresso in maniera pressochè uguale sulla questione: “Tenete a mente che George e Lorraine hanno avuto a che fare con Marty solo per sei giorni quando avevano 17 anni” – ha detto ai microfoni di Hollywood Reporter.
