Mes, Klaus Regling: “È meglio che finanziarsi da soli”

Il direttore generale del Mes approva il fatto che questa misura venga applicata per aiuare gli stati Membri. “Il Paese che deve finanziare il proprio deficit ha più vantaggi a chiedere al Mes piuttosto che fare tutto da solo”.

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Klaus Regling prova a tessere ancora una volta le lodi della sua creatura. Il direttore generale del Mes ha rilasciato un’intervista per Ansa, durante la quale ha parlato proprio del Fondo Salva-Stati che lui dirige. Si tratta di una misura che, secondo Regling, è positiva per il rilancio economico e non rappresenterebbe un aspetto negativo. “I mercati sanno che si tratta di denaro vantaggioso e il Paese che deve finanziare il proprio deficit ha più vantaggi a chiedere al Mes piuttosto che fare tutto da solo sui mercati, perché il tasso di interesse è più basso”, dichiara Regling.

Si tratta, come svela il direttore generale, di un provvedimento pari al 2% del Pil annuo di una nazione. Una cifra non da poco, come ribadisce Regling, per il quale “ognuno può calcolare i vantaggi”. Il dirigente tedesco ha fatto anche il calcolo relativo alla situazione dell’Italia: “In questo caso sarebbero 7 miliardi, perché i tassi d’interesse sono più alti”. Si parla ovviamente del denaro da restituire, considerando i tassi di interesse diversi delle singole nazioni. Nel caso della Spagna, ad esempio, il suddetto tasso è inferiore all’1% e consentirebbe una restituzione di 200 milioni di euro oltre al denaro incassato.

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In ogni caso, gli interessi sul Mes sarebbero ammortizzati in maniera molto agevole, considerando la restituzione su base decennale del Fondo. E a proposito delle condizioni, che di fatto non ci sono, Regling fa capire che l’unica riguarda “la spesa nel settore sanitario, per costi diretti e indiretti. Non c’è niente di più, e nemmeno ci sarà dopo”. Regling, inoltre, fa sapere che il Fondo Salva-Stati attiverà l’Early Warning System. Si tratta di un sistema di controllo legato ai rischi sulla restituzione. È la stessa procedura che avviene tra le banche e i soggetti che richiedono un mutuo, dunque nulla a che fare con una condizionalità.

Klaus Regling – meteoweek.com

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Regling ha svelato anche che “non tutti gli Stati della zona euro chiederanno il Fondo Salva-Stati”. Il direttore generale del Mes ha fatto una stima che si aggira intorno agli 80 miliardi di euro che verranno investiti nel complesso. Dunque, considerando che questo fondo ha una capacità di 410 miliardi di euro, come rivela Regling ce ne sarebbero 330 miliardi da tenere da parte per un’eventuale prossima crisi. Una crisi che il dg del Mes non vuole predire, ma che comunque rappresenterebbe una cifra non di poco conto.

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Mes, la situazione dell’Italia

Regling ha parlato nel dettaglio della situazione dell’Italia. Una situazione decisamente meno tragica rispetto a qualche anno fa, ma comunque sopra i livelli di guardia. “Sappiamo che il debito italiano è alto. Ma sappiamo anche che i tassi di interesse sono bassi al momento”, dichiara Regling. Il direttore generale del Mes ha comunque sottolineato un aspetto positivo: “Se oggi l’Italia ha un bond a dieci anni, emesso dieci anni fa e che scade questa settimana, e deve essere rifinanziato, il rifinanziamento avrebbe un tasso più basso di quello che l’Italia avrebbe dovuto pagare dieci anni fa”.

“Questo significa – prosegue il dg del fondo salva-stati – che il peso per gli interessi per l’Italia andrà giù con ogni bond che è rifinanziato”. Dunque, come ribadisce Regling, il nostro Paese non ha mai perso l’accesso al mercato. E quando svela che in molti, tra i giornalisti e gli addetti ai lavori, predissero che l’Italia sarebbe stato il primo fruitore del Mes, invita tutti a essere più cauti con le previsioni.

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