C’è stata molta preoccupazione nello studio de La Vita In Diretta: un inviato del noto programma di Rai 1 è stato infatti aggredito in Puglia.
Giuseppe di Tommaso, questo il nome del giornalista de La Vita In Diretta, si era recato a Bari per testimoniare e documentare la Fase 2 nella città pugliese, parlando degli assembramenti dovuti alla movida.
Come un po’ in tutta Italia, la caduta di alcune restrizioni della quarantena dovuta al coronavirus ha portato molti italiani a pensare erroneamente di poter tornare alla vita di prima.
E se da una parte ora è possibile uscire e incontrarsi con gli amici, rimangono assolutamente vietati gli assembramenti. Molte persone insieme, senza mascherina e senza distanziamento sociale, potrebbero infatti portare a un nuovo piccolo focolaio di contagi che, a sua volta, potrebbe mettere di nuovo in ginocchio l’Italia.
Ed era questo che l’inviato de La Vita in Diretta voleva fare: creare un servizio sulle strade, per testimoniare il comportamento degli italiani durante questo momento delicato. Purtroppo a Bari è accaduto qualcosa che Giuseppe di Tommaso non aveva previsto: l’aggressione.
Come era già accaduto anche ad altri inviati de La Vita in Diretta, sia a Napoli che a Bologna, anche Giuseppe Di Tommaso ha attirato su di sé e sul suo cameraman la rabbia di coloro a cui ha detto di mantenere le distanze.
Tra chi ha provato imbarazzo per essere stato ripreso durante un atteggiamento sbagliato e chi ha scelto invece di ignorare l’ennesimo rimprovero, c’è stato anche chi ha scelto di passare alla violenza.
Un uomo, ripreso sul lungomare di Bari, ha infatti detto: “Se mi riprendi ancora butto a mare te e il tizio con la telecamera. Non devi fare così con le persone“. A questo punto il giornalista ha fatto sapere che stava svolgendo il diritto di cronaca, ma l’uomo ha deciso di coprire l’obiettivo della telecamera, abbassandola bruscamente. “Se ti buttano a mare le persone fanno bene” ha concluso poi l’uomo.
Alla fine è stato proprio l’inviato del programma di Rai 1 a raccontare per filo e per segno l’accaduto: “Siamo stati circondati da delle persone che non gradivano essere ripresi. Ci hanno intimato di andare via. L’operatore è stato anche preso a calci, io sono stato strattonato. Dobbiamo anche dire però che le persone che hanno assistito ci sono venuti in aiuto, ci hanno soccorso e ci hanno consigliato di andare via per evitare situazioni pericolose”
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