Stati generali, Conte promette: non ci sarà nessuna patrimoniale

Il premier Conte lascia emergere le prime promesse dagli Stati generali: nessuna patrimoniale in vista. Ma non tutti sembrano soddisfatti. Il presidente di Confindustria Bonomi attacca: “Dal Governo mi aspettavo un piano dettagliato”.

conte patrimoniale

Dagli Stati generali Conte e il Consiglio dei Ministri fanno emergere quali saranno le prossime manovre per garantire una ripresa dell’Italia e un buon utilizzo dei fondi che arriveranno dall’Ue. All’interno del piano generale, si cerca di mantenere anche la promessa fatta ai sindacati: il Consiglio dei Ministri varerà un decreto legge atto ad estendere la cassa integrazione per altre quattro settimane. Poi ad annunciare l’approvazione del decreto da parte del Consiglio dei Ministri, al termine della riunione, è stata la stessa Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro. In base alle nuove modifiche, alle aziende saranno concesse complessivamente 18 settimane di cassa integrazione. Conte cerca, però, anche di rispondere alle apprensioni per l’autunno, quando è prevista la vera stangata economica legata al coronavirus e il Pil, probabilmente, andrà incontro a un’inevitabile crollo. Riguardo all’autunno, Conte ribadisce: nel 2020 e nel 2021 non ci sarà nessuna patrimoniale.

LEGGI ANCHE -> Paolo Massari, il racconto dettagliato della donna che accusa l’ex assessore:” pensavo di morire”

Oltre alla cassa integrazione, dice Conte, sono previsti anche sussidi per le piccole e medie imprese: “Da oggi c’è la possibilità di chiedere online contributi a fondo perduto per chi fattura fino a cinque milioni di euro. Non c’è un click day, avete 60 giorni per farlo, e avrete fino a 40 mila euro di ristoro”. Ma l’idea di ripartenza non sembra limitata esclusivamente a sostegni economici elargiti dallo Stato. Altro punto focale delle riforme dovrebbe essere il Dl semplificazioni. A questo punto Conte si rivolge agli enti locali, affermando: “Il Governo vuole accelerare la normativa sugli appalti e circoscrivere maggiormente il reato di abuso d’ufficio. Il Governo sta lavorando anche sulla responsabilità erariale. Un intervento mirato può aiutare i funzionari pubblici ad agire con semplicità, liberando energie”. Si tratta di interventi necessari per velocizzare un’Italia che, nella fase 3, “dovrà correre”.

LEGGI ANCHE -> Cassa integrazione, il CDM approva il decreto: “Subito altre 4 settimane”

Poi si passa a parlare del Mes, tema controverso, sul quale il M5s sembra fare avanti e indietro. Conte ribadisce, utilizzando una scala di grigi: “al momento” l’Italia non ne ha bisogno. Poi l’appello rivolto all’opposizione: “Scelgano loro il luogo. E’ secondario, ci mettiamo d’accordo. Ma rifiutare il confronto significa mettere l’Italia in una situazione singolare agli occhi del mondo. Non vi contaminerete con l’attività di Governo”. E proprio a proposito di Governo, sembra che Conte voglia rimanere un uomo delle istituzioni, evitando la strada dell’uomo di partito. E’ quanto emerge dal suo tentativo di tenersi fuori dal battibecco interno al M5s, di recente in grande fermento per la delineazione di un “nuovo volto politico”. Il che comporta anche la scelta di un nuovo leader. Ma Conte ribadisce: “Non ho parlato con Grillo e non credo sia opportuno valutare singole vicende all’interno della maggioranza. Io faccio il presidente del Consiglio e quando avrò finito sarò contento di tornare alla mia professione”.

Alcuni restano con l’amaro in bocca

conte patrimoniale bonomi

Il piano annunciato da Conte non sembra, però, accontentare molte delle parti in causa. La prima critica arriverebbe infatti da Confindustria. Il presidente Carlo Bonomi avrebbe affermato durante un incontro con la stampa: “Mi sarei aspettato che nelle convocazioni a villa Pamphili il governo presentasse un piano ben dettagliato, un cronoprogramma con gli effetti attesi, una tempistica, gli effetti sul Pil. Io tutto questo non l’ho visto, sarei curioso di leggerlo, vorrei ascoltare tutto ciò”. Poi ribadisce: loro i compiti a casa li hanno fatti. “Come Confindustria noi siamo sempre positivi e propositivi e quindi andremo a villa Pamphili dicendo quello che pensiamo e soprattutto presentando il nostro piano ben preciso”.

LEGGI ANCHE -> M5S-Venezuela, parla il giornalista: “Il mio articolo si basa su più fonti”

Si aggiungono anche le critiche dei sindacati, a quelle di Confindustria. A parlare è il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, in un video sulla piattaforma Collettiva: “Senza un coinvolgimento e un investimento sul lavoro questo Paese non cambia”. Poi ha aggiunto: “Un progetto di cambiamento del Paese deve essere un progetto che mette al centro la persona, il lavoro con i diritti, la giustizia sociale, un modello fondato sul rispetto dell’ambiente e sulla salute e la sicurezza delle persone. Questo vogliamo fare e su questa base il governo deve sapere che avrà noi al suo fianco se segue queste strade: se dovesse ascoltare altre sirene avremo altri atteggiamenti”. Insomma, non proprio un ultimatum, non proprio una scottatura definitiva, ma il dissapore è palpabile. A commentare è anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che ha affermato: “Bisogna ridisegnare il Paese con un patto che coinvolga tutti: serve un nuovo modello complessivo”. Più positiva la Cisl, con Annamaria Furlan che sostiene: “Il giudizio è positivo”, ma bisogna ricordare che la Cisl “ha ribadito il concetto che è necessario un’alleanza, un patto forte tra governo e parti sociali per individuare 4-5 obiettivi prioritari su cui concentrarsi: innanzitutto il sostegno all’economia, con lo sblocco delle infrastrutture materiali e immateriali”.

Impostazioni privacy