Paolo Massari, il racconto dettagliato della donna che accusa l’ex assessore:” pensavo di morire”

L’imprenditrice di 56 anni vittima del giornalista Mediaset ed ex assessore comunale di centrodestra Paolo Massari, racconta la violenza subita. La donna una volta riuscita a scappare dall’abitazione di Massari è stata soccorsa dagli agenti mentre correva nuda in strada.

 

(Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Una lunga intervista per raccontare l’orrore dell’imprenditrice subito una notte all’interno del seminterrato di Paolo Massari. Quaranta minuti di pestaggio e stupro infiniti che la donna ha raccontato al Corriere della sera dopo aver portato l’uomo in tribunale. Oggi Massari sarà interrogato anche se si è subito professato innocente. L’imprenditrice conferma ogni singolo dettaglio di quella notte dal momento in cui si è trovata tra le mani dell’uomo fino a quando gli agenti l’hanno soccorsa terrorizzata in strada completamente nuda.

Le paure dell’imprenditrice 

«Ho sentito e mi hanno riferito strane voci che stanno circolando negli ambienti mediatici e non soltanto in quelli. Voci secondo le quali mi starei inventando tutto, poiché il rapporto sarebbe stato consenziente, starei esagerando in relazione a chissà quale perfida macchinazione… Ma scusate un po’, il tutto a quale vantaggio? Quale? Io tremo all’idea che possa uscire il mio nome, che i miei genitori vengano a saperlo, che la mia famiglia… Certo, ero così consenziente che avanzavo senza vestiti alle dieci di sera, non a notte fonda, cioè senza nessuno in giro, e la cosa neanche mi interessava… Ero terrorizzata, volevo soltanto scappare”.

Ha avuto tanta paura di morire, di essere uccisa dall’uomo che con un inganno è riuscito a portare la donna all’interno del seminterrato dove aveva parcheggiato il motorino. E’ rimasta prigioniera lì dentro e molti indizi, compreso del sangue sul divano sembrano appoggiare il racconto dell’imprenditrice. I due si conoscevano da anni perché avevano frequentato lo stesso liceo e il ritrovo era stato quasi casuale.

La vicenda

 Le 20 di sabato, bar Basso di viale Abruzzi. Il luogo dell’incontro, il punto d’origine. «Sono imprenditrice e Paolo aveva proposto un articolo di approfondimento sul mio mondo. Come molti, come moltissimi, sto pagando un prezzo alto alla pandemia, il lavoro non c’è, si fa fatica, le prospettive sono preoccupanti… Ci conosciamo da quand’eravamo adolescenti, con Paolo, abbiamo frequentato il liceo Parini. Un tipo di conoscenza che rimane, nella vita, non ti vedi e non ti senti per anni poi capita che ci si ritrovi. Ho accettato l’invito all’aperitivo e, l’ammetto, è stato un bell’aperitivo. Il mio primo aperitivo dopo tutti questi mesi di isolamento in casa. Non c’è stato niente, in quei momenti al bar, che mi facesse immaginare un finale del genere… Ad ambedue andava di proseguire con una cena al ristorante. Paolo ha detto che siccome il tempo non era buono, era meglio prendere la macchina lasciando lo scooter a casa sua, lì vicino. Ci siamo andati, e una volta nel seminterrato è sceso il buio”.

La donna racconta poi delle violenze subite, di non riuscire a liberarsi dall’uomo e di aver trovato un pertugio stretto per scappare solo dopo molto tempo. Ha pensato alla morte in quei lunghissimi 40 minuti. Una volta fuori dal seminterrato è corsa in strada a cercare aiuto: nuda, disperata, con la speranza dei soccorsi. Le prove e i referti medici starebbero tutte dalla parte della donna. Una notte d’inferno a cui dovrà rispondere l’ex assessore con l’accusa di violenze e stupro aggravato.

 

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