L’immensità della notte | l’ipnotico ed avvolgente film sci-fi su Prime Video

Sulla piattaforma Amazon Prime Video è disponibile da qualche giorno L’immensità della notte, film sci-fi solo apparentemente retrò (il riferimento è ovviamente quello de Ai confini della realtà) ma invece modernissimo nello stile e nei contenuti.

L’immensità della notte, film sci-fi scritto dagli esordienti Craig W. Sanger e Andrew Patterson e diretto da uno dei due (lo stesso Patterson), comincia citando apertamente Ai confini della realtà, ma in realtà non ha nulla a che vedere con la fantascienza di quegli anni. Si tratta invece di un film modernissimo nello stile e nei contenuti, forse lontano dai gusti del grande pubblico, ma radicale ed ambizioso sul piano della messa in scena (meno su quello della narrazione).

L’immensità della notte | il film Amazon è già un cult

La trama è quella da classico film di serie B (o da classico episodio di Ai confini della realtà, appunto): due ragazzi che lavorano in una piccolissima radio locale, una sera in cui tutti sono al palazzetto dello sport per una partita di pallacanestro, si imbattono in una frequenza radio strana. Trasmettendo il loro show radiofonico, sentono un rumore che non riescono ad identificare e cominciano a raccogliere informazioni, tramite la radio e gli ascoltatori, su questo suono apparentemente “non terrestre”. Quello che potrebbe essere un ottimo spunto per un film di fantascienza tradizionale, diviene invece il punto di partenza per un film fatto di lunghissime conversazioni (spesso inutili all’avanzamento della trama) che dimostrano un inedito piacere per la scrittura fine a se stessa, per il gusto di parlare e di ascoltare gli altri. L’indagine dei due ragazzi si svolge quindi attraverso interviste, conversazioni telefoniche, dialoghi estenuanti, cercando di arrivare, attraverso le informazioni raccolte, alla risoluzione del mistero.

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Il gusto per lo sforzo

Il film indugia enormemente sullo sforzo che i due protagonisti compiono per venire a capo della questione e lo fa battendo palmo a palmo il territorio su cui questi si devono muovere. Il piano sequenza è quello febbrile de La Casa di Sam Raimi, che si muove velocemente a filo d’erba, divide gli assembramenti e ruota attorno agli edifici. Il montaggio detta il ritmo della narrazione in maniera efficace: dopo ogni sequenza lunga, gli stacchi si fanno più serrati (quasi alla Edgar Wright). Ad ogni momento di stasi, segue una rincorsa.

Il ruolo delle piattaforme streaming

Dopo essere stato rifiutato da numerosi festival, il film è stato presentato finalmente in anteprima allo Slamdance Film Festival 2019, dove ha vinto il premio del pubblico come miglior film narrativo. Solo dopo quell’exploit è stato proiettato al Toronto International Film Festival. Ma è grazie ad Amazon Studios, che ne ha acquisito i diritti di distribuzione, che il film è oggi visibile ad un pubblico enorme, che altrimenti mai ne sarebbe venuto a conoscenza. Le difficoltà che il progetto ha incontrato sono emblematiche del fatto che difficilmente un film del genere, così complesso e “faticoso”, avrebbe avuto qualche chance in sala. E invece, come sempre più spesso è avvenuto in questi ultimi anni, le piattaforme di streaming si sono rivelate il luogo ideale per promuovere il cinema indipendente. Anche quello più radicale.

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