Coronavirus Usa, boom contagi: 55mila nuovi casi in un giorno

Arrivano i dati dell’università americana Johns Hopkins e i numeri sono altissimi: gli Usa hanno registrato altri 55mila casi di coronavirus in un solo giorno. 

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(Foto di John Moore, da Getty Images)

Negli Usa l’impennata di casi di coronavirus si fa sempre più esponenziale e non accenna a retrocedere. Lo confermano i dati dell’università americana Johns Hopkins che registra 55mila nuovi casi di coronavirus in un giorno solo. Così gli Stati Uniti si confermano il Paese più colpito dalla pandemia in tutto il mondo, seguito dal Brasile e dall’India. In tutto ad oggi sono stati 2.922.000 i casi di coronavirus, di cui 130.208 decessi registrati. Così, gli Usa superano la soglia dei 130mila morti. A commentare i dati anche l’infettivologo Anthony Fauci, che afferma che la situazione pandemica negli Stati Uniti è “veramente non buona”. Il capo dell’Istituto americano per le malattie contagiose ribadisce, in una conversazione con Francis Collins, capo dell’Istituto nazionale americano per la salute: “E’ una situazione grave che va affrontata immediatamente”. Fauci si sarebbe rivolto all’interno Paese, ricordando come lo stato della pandemia negli Usa sia ancora alla prima ondata. Poi un appello ai giovani, dovuto agli ultimi dati che riscontrano un alto tasso di contagio soprattutto tra gli under 40: “I giovani non devono sentirsi invulnerabili alle conseguenze più gravi, possono ammalarsi molto gravemente”.

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Secondo le stime del New York Times sarebbero circa 250mila la persone contagiate solamente nei primi giorni di luglio. Così Fauci rinnova l’appello lanciato solo una settimana fa: i casi di coronavirus negli Usa potrebbero raggiungere punte di 100mila contagi al giorno. Per evitare questi picchi è necessario che gli americani seguano le indicazioni sulla salute pubblica, ricorda Fauci in un’audizione del Senato sulla riapertura di scuole e luoghi di lavoro. “Ora abbiamo oltre 40mila nuovi casi al giorno. Non sarei sorpreso se arrivassimo a 100mila al giorno se ciò non cambia e quindi sono molto preoccupato”, ha sottolineato il virologo. Secondo l’esperto la situazione sarebbe critica proprio a causa di recenti focolai che, seppur localizzati, creano problemi a livello nazionale, anche negli Stati che hanno saputo gestire l’emergenza Covid.

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(Foto di Kena Betancur, da Getty Images)

Nel frattempo l’amministrazione Usa ha comunicato di aver preso una decisione in merito agli studenti stranieri: a loro sarà tolto il visto se l’università alla quale sono iscritti prevederà lezioni online. E’ quanto comunicato dall’Ice (Immigration and Customs Enforcement), l’ufficio immigrazione americano. Spunta, nell’elenco di coloro che offriranno corsi online, anche la prestigiosa Harvard, che adotterà questa modalità per tutto il prossimo anno accademico. In una nota dell’Ice si legge: “Studenti non immigrati F-1 e M-1 che frequentano scuole operative interamente online potrebbero non poter sostenere un corso completo di corsi online e rimanere negli Stati Uniti”. Gli studenti che rientrano nelle categorie sopracitate “devono lasciare il Paese o adottare altre misure, come il trasferimento in una scuola con un’istruzione di persona per rimanere legittimamente”. Un provvedimento che potrebbe costringere migliaia di studenti ad abbandonare gli Stati Uniti, visto che sono numerose le università pronte ad adottare le lezioni online anche in futuro. Inoltre, sono diverse anche le università che riorganizzano i loro piani didattici per i prossimi mesi, a causa dell’emergenza coronavirus. All’interno di queste, anche la prestigiosa Princeton, dove è previsto un taglio del 10% sulle rette. Metà degli studenti potrà avere accesso al campus, l’altra metà dovrà seguire le lezioni online. In tal modo, la retta annuale verrà ricalibrata sui 48.500 dollari annui, in media. Anche Harvard, nel frattempo, fa sapere le sue decisioni in merito: circa il 40% degli studenti, soprattutto matricole, potrà frequentare fisicamente le lezioni. Il resto seguirà i corsi online. Nessuna modifica sulla retta, invece, che si confermerà su una media di 49.700 dollari annui.

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