Il segretario di Stato Mike Pompeo in un’intervista a Fox News ha dichiarato: gli Usa stanno “esaminando” una possibile messa al bando per le app dei social media cinesi, tra cui TikTok. Qualche giorno fa l’allarme di Anonymous: “Cancellate TikTok. E’ un’operazione di spionaggio di massa”.
Il segretario di Stato Mike Pompeo fa sapere un possibile provvedimento sul tavolo del Governo: gli Usa starebbero “esaminando” la possibilità di vietare tutte le app dei social media cinesi, ivi inclusa TikTok. In un’intervista a Fox News Pompeo ha aggiunto: “Stiamo prendendo molto sul serio” la possibilità. Questo perché, a detta di Pompeo, scaricando l’app si rischia di consegnare “informazioni private nelle mani del Partito comunista cinese“. Poi ancora: “Non voglio anticipare il presidente Donald Trump, ma è qualcosa che stiamo valutando”. Immediata la risposta del portavoce di TikTok che in una nota ricorda: “La società è guidata da un amministratore delegato americano” e “non abbiamo una priorità più importante che quella di promuovere una app sicura per i nostri utenti, non abbiamo mai fornito dati al governo cinese, né lo faremmo se ci venisse chiesto”.
LEGGI ANCHE -> Operazione Polposta smantella importante organizzazione cybercrime
Anonymous: “Cancellate subito TikTok”
Qualche giorno fa, infatti, è arrivato anche l’allarme da Anonymous: “Cancellate subito TikTok, se conoscete qualcuno che la sta usando spiegategli che è un malware gestito dal governo cinese che sta conducendo un’operazione di spionaggio di massa“. Il collettivo di hacker attacca senza misure l’app che da mesi è tra le più scaricate, soprattutto durante i periodi di lockdown. Tanti utenti, ma anche tanti detrattori e dubbi. Ma quella del 2 luglio è solo l’ultima delle allerte lanciate da diversi enti. Diverse criticità erano apparse già un paio di mesi fa, quando uno sviluppatore affermò su Reddit di esser stato in grado di rompere le protezioni di TikTok. Così, lo sviluppatore sarebbe stato in grado di osservare i dati dall’interno del codice. Stando a quanto affermato dallo sviluppatore l’app avrebbe solo l’apparenza di un social, ma nasconderebbe al suo interno uno strumento per il controllo di massa. L’app scaricata sul telefono, infatti, sarebbe una sorta di cavallo di Troia in grado di catturare i dati del dispositivo in cui viene installata, i dati legati alla navigazione e molto altro. Spunterebbe, tra i rischi, anche la possibilità di creare un’attivazione indotta del Gps ogni trenta secondi.
LEGGI ANCHE -> Il giallo di Mauro Pamiro: il professore potrebbe essere vittima di una setta
Così è stata immediata la risposta di un portavoce di TikTok al Corriere: “Nelle ultime settimane, sul web ci sono state numerose affermazioni relative alle pratiche di sicurezza di TikTok, incluse alcune anonime. Valutiamo molto seriamente queste affermazioni, per tale ragione stiamo procedendo a una revisione completa che ha rivelato come molte di esse siano inaccurate o riflettano analisi o versioni precedenti dell’app che, in alcuni casi, sono obsolete. Il nostro chief information security officer, Roland Cloutier, ha pubblicato resoconti dettagliati di alcune delle accuse infondate rivolte a TikTok. Come parte del nostro approccio globale alla sicurezza, il nostro team di Information Security attua un processo continuo di verifica delle vulnerabilità della sicurezza per risolverle. Coinvolgiamo aziende di sicurezza di livello mondiale in queste valutazioni. TikTok si impegna a rispettare la privacy dei nostri utenti, a essere trasparente con la nostra community e con gli esperti di sicurezza sul funzionamento della nostra app. Ci impegniamo costantemente per stare al passo con l’evoluzione delle sfide legate alla sicurezza e incoraggiamo i nostri utenti a utilizzare l’ultima versione di TikTok in modo che possano godere della migliore esperienza possibile”.