Francia, Darmanin al posto di Castaner: una delle poltrone più difficili del governo

Svelati i ministri del nuovo governo francese: il principale cambiamento sarà Gerald Darmanin al posto di Christophe Castaner nel ruolo di ministro dell’Interno. Eric Dupond-Moretti si afferma invece, come nuovo ministro della Giustizia. 

Cambia l’assetto del nuovo governo francese di Jean Castex che vede l’uscita del ministro dell’Interno Christophe Castaner e l’entrata di va Gerald Darmanin, 37 anni, finora ministro del Bilancio, proveniente dal partito conservatore Les Republicains. Dopo le tante rivolte avvenute nel Paese: dai gilet gialli, alle accuse di accessi del potere da parte della polizia, Darmanin andrà a ricoprire uno dei ruoli più delicati all’interno del governo. Nessun cambiamento invece per i ministri degli Esteri Jean-Yves Le Drian, della Difesa Florence Parly, dell’Economia Bruno Le Maire, della Salute Olivier Veran e della Pubblica Istruzione Jean-Michel Blanquer. Un rinnovamento invece, per il nuovo ministro della Giustizia del governo che vede l’ingresso di Eric Dupond-Moretti, tra i legali più noti di tutta la Francia.

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Chi è Gerald Darmanin?

E’ nato a Valenciennes, Darmanin appartiene ad una famiglia modesta. Il padre Gerard, figlio di un ebreo maltese, era proprietario di un bar mentre, sua madre Annie Ouakid, di origine algerina, ha sempre fatto la portinaia. Nessun privilegio quindi per il neo ministro. Una macchia nera però il suo Curriculum sembra averla: è stato accusato di uno stupro che sarebbe avvenuto nel 2009. L’accusa è stata successivamente archiviata nel 2018, ma l’inchiesta è stata più volte riaperta dopo i solleciti della presunta vittima. Per quanto riguarda la sua carriera politica invece, Darmanin proviene dalla destra francese ed è stato portavoce della campagna elettorale dell’ex presidente Nicolas Sarkozy nel 2014. E’ noto come sindaco della città di Tourcoing, dove ha più volte combattuto per ristabilire la sicurezza nella città.

Gli altri cambiamenti all’intero del governo

Barbara Pompili diventa ministro per la Transizione ecologica e numero due dell’esecutivo, conseguentemente al successo dei Verdi la scorsa domenica alle elezioni amministrative. E’ stata sottosegretario per la Biodiversità con il presidente socialista Francois Hollande ed è conosciuta per aver ricoperto il ruolo di ex portavoce dei verdi passando dal partito “la Republique en marche” del presidente Emmanuel Macron. In questo nuovo governo si inserisce al posto di Elisabeth Borne, che assume il dicastero del Lavoro. Alla Cultura arriva Roselyne Bachelot, conduttrice televisiva e radiofonica. Criticata in passato per gli stock di mascherine acquistati per l’aviaria, è stata l’ex ministro della Salute sotto Nicolas Sarkozy. Anche Gabriel Attal cambierà il suo posto: fino ad ora con il ruolo di sottosegretario all’Istruzione, diventerà il prossimo portavoce del governo. Prende il posto di Sibeth Ndiaye, fedelissima di Macron, tra polemiche e nuovi assetti organizzativi.

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