Kidding | ecco perché ci mancherà la serie con Jim Carrey

È arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della cancellazione di Kidding, splendida serie tv prodotta da Showtime che aveva spinto Jim Carrey e Michel Gondry a collaborare nuovamente dopo il successo di Se mi lasci ti cancello. Ecco perché oggi siamo tutti più tristi.

La cancellazione di Kiddingannunciata a sorpresa con uno stringato comunicato stampa da parte di Showtime, è una brutta notizia per il mondo delle serie tv. Lo show di Jim Carrey, Michel Gondry e Dave Holstein, nel corso di due stagioni, aveva fondato un tono completamente nuovo per trattare temi complessi e profondi in tv, senza indorare mai la pillola e senza scadere mai nel patetico.

Kidding | una serie dalla complessità inedita

La serie Showtime non solo ha avuto il merito di rilanciare Jim Carrey con un ruolo scritto su misura per lui da Gondry (e su cui Carrey ha lavorato evidentemente a fondo, impegnandosi come non gli capitava da anni), ma è riuscita, nel corso di due stagioni, ad affrontare un tema, quello della “condivisione del dolore”, con un tono originale ed inedito. Il protagonista Jeff Piccirillo, noto al grande pubblico come il Mr. Pickles dell’omonimo show televisivo per bambini, cerca di insegnare agli altri come combattere il proprio dolore opponendo ad esso la pacatezza, la gentilezza e i buoni sentimenti, ma è lui il primo a non essere capace di far tesoro dei suoi consigli. Impossibilitato nel poter comunicare il proprio dolore, di esprimerlo ad altre persone in maniera tale da esorcizzarlo, lo incamera coma una pentola a pressione sempre sul punto di scoppiare.

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Il rapporto con il mezzo televisivo

Quello di Carrey in Kidding è un personaggio complesso e sfaccettato, così come è complesso e sfaccettato il suo strano rapporto con il mezzo televisivo che gli ha dato notorietà. Per Mr. Pickles, infatti, sembra che tutto ciò che esiste debba passare prima per la televisione, che ogni frase debba essere pronunciata attraverso quel mezzo per avere effettivamente un valore e per riuscire ad acquisire un senso compiuto. Non a caso, i momenti migliori della serie sono quelli in cui il personaggio di Jeff racconta della sua vita privata attraverso il programma che conduce, l’unico spazio in cui poter essere veramente sincero (ribaltando la narrazione classica della televisione come regno delle apparenze). È una idea, quella del mezzo audiovisivo come unico strumento per raggiungere la verità e per approfondire la conoscenza di determinati avvenimenti, che Gondry sembra mutuare dal cinema della Pixar, che proprio sulla “scoperta attraverso lo sguardo” ha fondato la propria poetica. Non solo Jeff è libero di esprimersi solo in televisione, ma sono gli stessi spettatori della serie a comprendere i suoi sentimenti solo nel momento in cui questi vengono filtrati dal mezzo televisivo. 

https://www.youtube.com/watch?v=ywdShPl5HEw&feature=emb_title

Il disvelamento della finzione

Ma forse la più grande idea della serie sta nel non creare mai l’ironia attraverso la recitazione (come invece avviene quasi sempre quando si ha a disposizione un grande attore comico), ma di lasciare che questa emerga naturalmente dalle situazioni e dalla scrittura. Visivamente, invece, la serie è la summa dello stile di Gondry: effetti pratici messi esplicitamente in scena per creare un mondo di finzione che si pone a metà tra il nostro e quello immaginario, dove chi guarda è sempre consapevole dei “fili” che muovono i pupazzi e dei meccanismi che portano avanti la narrazione. Con la cancellazione di Kidding, abbiamo perso una della serie più oneste, sfaccettate e visivamente prorompenti degli ultimi anni.

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