Myrta Merlino, salta la diretta: “Controlli sanitari in corso”

La puntata odierna de L’Aria che tira non è andata in onda a causa di un sospetto caso Covid. Ecco cosa è successo.

Sospetto caso Covid

La puntata odierna del seguitissimo programma di approfondimento di attualità e politica, L’Aria che tira su La7, condotto dalla giornalista Myrta Merlino, stamane non è andato in onda come di consueto. La notizia era già trapelata nella tarda serata di ieri, quando si era parlato di un allarme dovuto ad un sospetto caso Covid tra i parenti di un membro dello staff. Notizia confermata stamane, ma soltanto a ridosso della puntata è arrivata la notizia.

“Oggi l’Aria che tira non era in diretta. Tranquilli, siamo già a lavoro e da lunedì torneremo a farvi compagnia come sempre su La7”. All’interno della rete di proprietà di Urbano Cairo, come anche nelle altre del resto, i controlli sierologici sono all’ordine del giorno, così come i tamponi. Ieri un familiare di un membro dello staff è risultato positivo ed oggi si è in attesa di un secondo tampone.

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In onda lunedì?

Stamane il palinsesto di La7 è cambiato in corsa d’opera, con il programma Coffee Break che, diversamente dalla conclusione naturale alle 11.00, ha continuato sino alle 11.30. Myrta Merlino ha annunciato che lunedì sarà di nuovo al timone della trasmissione L’Aria che tira.

Ma la situazione potrebbe cambiare a causa dei nuovi controlli. In quel caso, il palinsesto cambierà per diversi giorni, con controlli a tappeto in tutta la rete di La7.

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L’attacco di Myrta Merlino al Governo

Nelle scorse puntate de L’Aria che tira, la giornalista Myrta Merlino aveva attaccato pesantemente il Governo, in particolare il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il Ministro della Salute Roberto Speranza. Nel suo consueto intervento di apertura, Merlino ha dichiarato che il Premier e i suoi si sono seduti sugli allori, crogiolandosi tra i complimenti per come avevano affrontato la prima fase della pandemia.

In tal modo, ha accusato Myrta Merlino, si è perso di vista l’organizzazione in vista del pericolo della seconda ondata, specie per quel riguarda i campi dei trasporti e dei posti di terapia intensiva.

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