Arriva Sputnik V in Italia, il vaccino russo sarà prodotto nel nostro paese

Arriva il primo contratto europeo per il vaccino russo Sputnik V. In arrivo 10 milioni di dosi entro il 2021, come annunciato dalla Camera di Commercio italo-russa. Ma l’Ema dice di aspettare.

E’ stato firmato il primo contratto europeo per la produzione locale del vaccino russo Sputnik V presso la Camera di commercio italo-russa. La produzione del vaccino dovrà partire già da luglio 2021. Questo permetterà all’Italia sia di avere un maggior numero di dosi di vaccino – dovrebbero essere circa 10 milioni di dosi entro fine anno – sia di controllare l’intero processo di produzione del vaccino. Inoltre, il processo produttivo del vaccino permetterà di creare nuovi posti di lavoro. L’accordo commerciale è stato siglato tra il fondo russo Rdif che commercializza lo Sputnik V e Adienne Pharma, nonostante le perplessità dell’Ema. I dati sono ancora oscillanti e contraddittori e questo e somministrarlo sarebbe come giocare alla roulette russa.

Il vaccino di Mosca è già usato in 40 Paesi dall’Argentina all’India e i dati sembrano entusiasmanti. Si attende ancora il benestare dell’Ema che ha bisogno di dati più chiari e maggiore trasparenza. In Italia, gli scienziati sembrano entusiasti dell’arrivo di Sputnik. Tra gli entusiasti del vaccino russo anche Matteo Salvini, che più degli altri si è sempre mostrato favorevole all’acquisto dei vaccini dalla Russia se non arrivavano dall’Europa. “Bisogna correre come i matti” ha detto dichiarando la necessità di comprare i vaccini al qualsiasi prezzo da chiunque se si tratta di messa in sicurezza e di salute nazionale, un po’ sulla scia del Whatever it takes di Draghi. Anche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna del Pd ha appoggiato Salvini in questo accordo con la Russia. “Non è un discorso di geopolitica questo, i vaccini possono arrivare da qualsiasi posto, basta che funzionino” ha detto il segretario del Carroccio. Un approccio pragmatico anche il suo che mette da parte giochi politici per il bene comune.

Da poco affidabile a salvezza: arriva lo Sputnik

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Nonostante l’entusiasmo comune, il vaccino russo non avrà corsie preferenziali e dovrà attendere l’ok dall’Ema. E’ la stessa Aifa a sottolinearlo, senza il responso positivo dell’Ema non arriverà lo Sputnik. I dati che si conoscono al momento sono positivi, c’è chi parla di anticorpi al 100% e di funzionalità del 92% ma la verità è che sono poco chiari e imprecisi. Questo gioco ha infastidito l’Europa che aspetta ancora per gridare salvezza, si attendono dati completi per validare il vaccino. Di conseguenza, il vaccino russo non potrebbe arrivare prima di una verifica dei dati e questo dipende dalla Russia. Un prestigio internazionale di cui la Russia sarà ben contenta di vantare se riuscirà a rifornire l’Europa del suo vaccino battendo gli Americani. Si è diffuso in moltissimi paesi del mondo in cui sta riscuotendo successo così come nella Repubblica di San Marino.

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Da circa un mese tutti sperano in Sputnik V come se fosse l’unica via per la salvezza. Anche lo Spallanzani e la Regione Lazio fanno pressing per avere il vaccino russo e prenota un milione di dosi.  Un vaccino di cui tutti all’inizio sono stati scettici, un vaccino con pochi dati forniti e poche somministrazioni. Sembrava poco affidabile e quasi era temuto dagli scienziati. Oggi il vaccino russo Sputnik V sembra essere la salvezza per tutti ed è atteso come l’unico vaccino in grado di liberarci repentinamente del virus. Al momento, l’accordo è firmato in Italia e presto potrà realmente arrivare lo Sputnik ma si deve attendere sempre l’Ema.

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