11 milioni di vaccinati, zero morti accertate: la Gran Bretagna non teme AstraZeneca

Mentre in Italia si scatenano titoli sensazionalistici a proposito del lotto del vaccino AstraZeneca ritirato, in altri Paesi d’Europa la reazione alla notizia non sembra esser la stessa, anzi. Basta gettare un occhio all’à plomb della Gran Bretagna per farci qualche domanda sulla nostra gestione mediatica delle notizie relative ad AstraZeneca. Dal Paese produttore del vaccino viene ribadito: “Abbiamo messo in chiaro che è sia sicuro che efficace. Quando alle persone viene chiesto di riceverlo, dovrebbero farlo con fiducia”.

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AstraZeneca, paura in Europa“, ha titolato la Repubblica questa mattina. Ma è veramente così? In realtà non proprio. O meglio: diversi Paesi dell’Ue hanno ordinato il ritiro preventivo di alcuni lotti AstraZeneca, ma si tratta, appunto, di una misura preventiva in attesa di portare avanti ulteriori accertamenti. Nel frattempo Ema e Aifa hanno già spiegato: ad oggi non ci sono elementi per ritenere che i problemi circolatori siano causati dal vaccino. E la stessa fermezza arriva dalla Gran Bretagna, che ribadisce come il vaccino sia già stato somministrato a ben 11 milioni di persone senza particolari problemi. Il portavoce di Boris Johnson avrebbe infatti ribadito: “Abbiamo messo in chiaro che è sia sicuro che efficace. Quando alle persone viene chiesto di riceverlo, dovrebbero farlo con fiducia”. Stando a quanto riportato da un corrispondente del Corriere, infatti, la Gran Bretagna non avrebbe conosciuto al momento nessuna reazione fatale al vaccino AstraZeneca. Gli effetti collaterali di lieve entità sono stati invece 54mila, mentre sono stati circa 100 le reazioni allergiche di tipo anafilattico. Ripetiamo, 100 reazioni allergiche su 11 milioni di vaccinati con AstraZeneca. Questo non vuol dire che non ci siano stati dei decessi tra chi ha ricevuto il vaccino. Ma questo dato va interpretato.

La differenza tra causa e caso

Sono state circa 250 le persone morte dopo aver ricevuto la vaccinazione, ma questo non vuol dire che siano morte a causa della vaccinazione. La correlazione temporale non implica automaticamente la correlazione causale. Questo vuol dire che attualmente non ci sono prove che la vaccinazione abbia causato direttamente la morte di quelle persone. Adam Finn, professore di pediatria all’Università di Bristol avrebbe spiegato: “Quando succede qualcosa di male dopo aver ricevuto una vaccinazione viene naturale chiedersi se il vaccino sia la causa. Tuttavia, quando un gran numero di persone viene vaccinato in un breve periodo di tempo, un certo numero di malattie inaspettate e insolite si verificano per caso nel periodo successivo alla vaccinazione”. Insomma, al momento si sa solo questo: la frequenza dei casi di trombosi non è aumentata; i dati al momento lasciano pensare che non ci sia una correlazione di causalità tra vaccino e trombosi. Tuttavia, è evidente l’esigenza di andare fino in fondo alla questione, di comprendere con la massima chiarezza possibile quanto sia accaduto. Per questo i lotti sono stati sospesi, proprio per scansare ogni eventuale dubbio attraverso ulteriori accertamenti.

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I vantaggi della vaccinazione

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Intanto, dall’inizio della campagna vaccinale in tutta Europa sono state 16 milioni le dosi di vaccino AstraZeneca somministrate. Al momento non sembra esser emerso nessun effetto avverso che non fosse già emerso dai test clinici effettuati prima della distribuzione del vaccino. E’ necessario tenere certamente alta la guardia e analizzare con attenzione ogni caso sospetto, ma intanto si possono anche collezionare i primi successi: la Gran Bretagna nel mese di gennaio aveva registrato circa mille ricoveri al giorno, mentre ora sono duecento. Per questo l’Ema ha già fatto notare in un comunicato: “I benefici del vaccino continuano a superare i rischi e la sua somministrazione può continuare, mentre proseguono le indagini sulle trombosi“. Come a dire: anche se al momento escludiamo che le due cose siano correlate, porteremo avanti le indagini per esserne sicuri; intanto, però, possiamo già dire che i benefici del vaccino superano i rischi. E a dimostrarlo sono anche i numeri.

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I dati su AstraZeneca

L’Ema ha già fornito ulteriori dati a sostegno delle proprie dichiarazioni: negli ultimi tempi, sottolinea l’Agenzia, non è stato registrato un aumento dell’incidenza delle trombosi tra la popolazione. Sono stati circa trenta i casi di trombosi rilevati nell’Ue su un netto di 5 milioni di vaccinati con AstraZeneca. Facendo uno zoom nuovamente sulla Gran Bretagna, sono stati 45 i casi di trombosi tra i vaccinati AstraZeneca. Tra i vaccinati con le dosi Pfizer sono stati 48. Insomma, la frequenza di casi di trombosi resta nella media; il fatto che ci siano stati casi di trombosi tra vaccinati non vuol dire che questa patologia sia stata scatenata dal vaccino; e infine si tratta di numeri piccolissimi rispetto alla reale portata dei vaccinati. L’autorità di controllo dei medicinali del Regno Unito (MHRA) ha ribadito: “Le segnalazioni sulle trombosi ricevute finora non sono in quantità superiori rispetto al numero di casi che sarebbero avvenuti naturalmente nella popolazione vaccinata“.

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Guardia alta ma niente panico

Questo ci rassicura, ma la scienza punta ai dati incontrovertibili. Per ottenere questi dati incontrovertibili, anche in Italia è stata ordinata la sospensione di un lotto di vaccino AstraZeneca (ABV2856) in via precauzionale. L’Istituto superiore di sanità si occuperà di analizzare i campioni in questione. Intanto emergono le prime notizie in merito ai decessi tra i vaccinati. Sono cinque le procure che indagano sulla morte di cinque persone: tre sono siciliane, due sono campane. Le vittime: tre uomini delle forze dell’ordine, un bidello e una professoressa. Ad accomunarli, il fatto di esser morti dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca. Ma questo, ripetiamo, non vuol dire automaticamente che siano morti a causa del vaccino. Ad accertarlo saranno le autopsie. Le uniche due autopsie già svolte ora ribadiscono: il maresciallo Giuseppe Maniscalco e la professoressa Annamaria Mantile non sono morti a causa del vaccino. E’ esclusa dunque una correlazione causale tra la morte e la somministrazione della dose. Si attendono ora ulteriori notizie a proposito delle altre autopsie, le uniche che potranno dissipare ogni dubbio.

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