Russia, proteste a sostegno di Alexei Navalny: 1.921 fermi

Le proteste a sostegno di Alexei Navalny non si fermano. L’oppositore russo è in carcere in condizioni gravissime e non viene curato in modo adeguato. In tanti nelle scorse ore sono scesi in piazza per chiedere che il detenuto ottenga un trattamento corretto. La Polizia locale ha dunque disposto 1.921 fermi ai danni dei manifestanti.

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Alexei Navalny è ancora in carcere nonostante le condizioni di salute precarie – meteoweek.com

Quanto ancora potrà sopravvivere Alexei Navalny? L’oppositore russo si trova da mesi in carcere. Lo scorso gennaio è stato arrestato all’aeroporto di Mosca, dopo essere stato curato in Germania a seguito del tentativo di avvelenamento, con l’accusa di avere violato il periodo di libertà vigilata concessogli a margine del precedente caso giudiziario Yves Rocher. Le ragioni del fermo, tuttavia, sono prettamente politiche. L’intellettuale infatti è ormai da anni un avversario scomodo per il presidente Vladimir Putin e, in generale, per il Governo russo. È anche per questa ragione che nessuno si sta muovendo per fare sì che gli venga salvata la vita nel corso della sua permanenza nell’istituto penitenziario situato nella città di Pokrov. Da settimane ormai il detenuto è in sciopero della fame poiché non gli viene permesso di incontrare i propri medici e, in base ad alcune indiscrezioni, potrebbe anche avere contratto la tubercolosi. Le sue condizioni sono gravissime, tanto che fonti a lui vicine hanno rivelato che potrebbe morire a breve.

Le proteste in Russia per Navalny

La popolazione russa mercoledì 21 aprile è scesa in piazza per manifestare il proprio sostegno ad Alexei Navalny. Dopo le indiscrezioni sullo stato di salute del detenuto, infatti, in tanti si sono attivati per chiedere che quest’ultimo possa lasciare la “colonia di tortura” in cui si trova. Le manifestazioni non sono ovviamente mai state autorizzate dal Governo e, per questa ragione, le forze dell’ordine locali hanno fatto scattare numerosi fermi ai danni dei dissidenti. Le persone arrestate, in base alle indiscrezioni rilasciate dalla Ong Ovd-Info, sarebbero almeno 1.921. Di questi fermi 827 sono avvenuti a San Pietroburgo, 170 a Ufa, 73 a Kazan, 58 a Barnaul, 57 a Voronezh e 53 a Sochi. A Mosca 31. Le manifestazioni si sono verificate in 101 città.

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Le manifestazioni a sostegno di Alexei Navalny si svolgono anche a Berlino – meteoweek.com

A guidare le proteste sono fonti vicine ad Alexei Navalny, le quali hanno organizzato le proteste tramite un canale Telegram. È per questa ragione che Alexander Shepelev, il responsabile dei profili social dell’intellettuale, è stato picchiato dalla Polizia e anch’egli arrestato insieme alla sua compagna, Olga Romashova, giornalista della testata indipendente Mediazona. “Chi minaccia la nostra sicurezza se ne pentirà come non mai”. A dirlo il presidente Vladimir Putin nel corso dell’Assemblea Federale.

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Le condizioni di salute dell’oppositore

La corsa contro il tempo intanto prosegue. Le condizioni di salute di Alexei Navalny infatti sono di ora in ora più compromesse. Martedì 20 aprile l’oppositore russo ha ottenuto il permesso di essere visitato presso l’ospedale civile di Vladimir. “Oggi abbiamo ricevuto l’informazione dagli avvocati di Alexei Navalny che, grazie all’enorme sostegno del mondo e dell’opinione pubblica, il nostro paziente è stato portato in un ospedale civile di Vladimir, il 20 aprile, e che sono state fatte delle analisi e ha avuto accesso a qualcosa di simile a una valutazione indipendente“. Lo hanno detto i medici dell’intellettuale in una lettera. Inoltre, hanno gli hanno chiesto di “interrompere lo sciopero della fame, altrimenti non ci sarà più un paziente da curare“.

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Ad esprimersi sul tema è stato Valery Fadeev. “Sappiamo cosa succede, è magro e malaticcio, è tutta una campagna pubblicitaria scadente: il problema è che non mangia? E che mangi allora“, ha detto. Il capo del Consiglio dei diritti umani sotto la presidenza della Federazione Russa ha inoltre precisato di non avere in programma alcuna visita presso il carcere penitenziario in cui Alexei Navalny si trova. “È una raccomandazione, raccomandino pure“. Lo ha aggiunto Pyotr Tolstoy, capo della delegazione russa al Consiglio d’Europa, in riferimento alla richiesta dell’Assemblea Parlamentare di permettere ai medici di visitarlo regolarmente e di liberarlo entro giugno.

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