Russia, caso Navalny. Cosa sta succedendo? Perché è un problema per Putin?

Proseguono le tensioni in Russia dovute al caso Alexei Navalny, l’oppositore del presidente russo Vladimir Putin che è stato arrestato il 17 gennaio in Russia. Navalny era tornato dopo cinque mesi trascorsi in Germania a seguito di un avvelenamento. Oggi, 23 gennaio, sono presenti in tutta Russia manifestazioni per chiedere la scarcerazione dell’oppositore. 

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MeteoWeek.com (da Getty Images)

Sono previste per oggi – sabato 23 gennaio – manifestazioni in tutta Russia per rivendicare la scarcerazione di Alexei Navalny, l’oppositore di Vladimir Putin arrestato il 17 gennaio al suo ritorno in Russia. L’apprensione è molta, tanto che si moltiplicano gli avvertimenti delle autorità russe rivolti a attivisti e oppositori, avvertimenti che sono sfociati in veri e propri arresti dei collaboratori più stretti di Navalny. La tensione sale tanto più che la protesta era stata incentivata dallo stesso Navalny, che rivolgendosi ai suoi oppositori in un video YouTube li aveva invitati a manifestare: “Non abbiate paura. Prendete le strade. Non fatelo per me, fatelo per voi stessi e per il vostro futuro», aveva detto“. La Roskomnadzor ha anche imposto a TikTok e VK di rimuovere i contenuti che incitino i minori a partecipare alle proteste.

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L’arresto e l’ultima inchiesta

Navalny, ormai simbolo dell’opposizione in Russia, punto di riferimento degli attivisti, era tornato in Russia il 17 gennaio dopo 5 mesi trascorsi in Germania: si trovava ricoverato in terra tedesca a seguito dell’avvelenamento che moltissime ricostruzioni attribuiscono ai servizi di sicurezza russi. E dunque a un ordine di Vladimir Putin. Nonostante tutto Navalny aveva più volte ribadito che sarebbe tornato ugualmente in Russia, cosa che ha fatto. Ad attenderlo in aeroporto c’erano nuovamente gli agenti inviati da Putin: attualmente si trova in custodia cautelare in carcere in attesa di un’udienza. L’udienza riguarderà una presunta violazione dei termini di una condanna risalente alla fine del 2014. La condanna prevedeva 3 anni e mezzo di carcere con sospensione della pena. Il capo di accusa riguardava un’appropriazione indebita di circa 30 milioni di rubli da un’azienda di cosmetici. Un’appropriazione indebita presunta, si intende.

Eppure l’attività di Navalny non si è arrestata. Nei giorni successivi al suo ritorno la Fondazione per la lotta alla corruzione, guidata dall’oppositore, ha pubblicato un’inchiesta su un un imponente palazzo costruito sulla costa del mar Nero. Nella ricostruzione il palazzo viene ricondotto alla proprietà di Putin. Secondo l’inchiesta è stato finanziato almeno parzialmente con fondi illeciti.

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Chi è Navalny e perché per Putin è così pericoloso?

Alexei Navalny è un giornalista russo che, nel corso di dieci anni di inchieste e attacchi diretti, è diventato il principale oppositore di Vladimir Putin. Moltissimi i lavori giornalistici sulla corruzione del governo, in grado anche di coinvolgere una porzione ampia della popolazione: secondo il New York Times le inchieste di Navalny hanno uno stile populista, formate da un mix tra rigore giornalistico e toni populistici, appunto. Inoltre Navalny, oltre a essere giornalista, è anche il leader del Partito del Progresso, appartenente al centrodestra e di carattere nazionalista.

Le principali accuse mosse a Putin sono di corruzione. Putin è anche accusato di utilizzare il proprio potere per impedire che la popolazione di esprima in un sistema democratico limpido. Al centro di una popolarità sempre in crescita, ciò che fa innamorare molti cittadini russi di Navalny è anche ciò che più spaventa Putin: la capacità di aggregare le persone. Attivista sempre in prima linea in proteste e manifestazioni da lui stesso organizzate, Navalny è anche dotato di ottime capacità oratorie, che gli permettono di spiegarsi in maniera semplice arrivando a una vasta platea. A tutto questo si aggiunge la sopracitata fondazione anticorruzione, creata nel 2011 con lo scopo di indagare sugli illeciti dell’amministrazione governativa russa.

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Così facendo, Navalny incrinava la retorica di Russia Unita, il partito di Putin, puntando il dito sui retroscena di un partito di “ladri e corrotti. Al di là delle tante trovate per ridicolizzare i funzionari governativi (come caricature o attacchi ironici), Navalny è stato anche colui che ha lanciato la tattica dello smart voting: al seggio i cittadini dovrebbero votare il candidato più forte tra gli oppositori di Putin, a prescindere dal partito di appartenenza. Così, lo scorso autunno i partiti di opposizione di Mosca hanno ottenuto al consiglio comunale quasi metà dei seggi, riporta il Post. Per questa serie di motivazioni la preoccupazione di Putin sembra crescere, così come sembra in calo la sua popolarità. Navalny ha aggregato i vari spiriti oppositori, e questa aggregazione potrebbe frantumarsi senza il suo leader, o assumere un volto nuovo a prescindere dal trascinatore. Nel frattempo, Putin preferisce toglierlo dalla scena.

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