Camilla Canepa, nella scheda di anamnesi nessuna traccia della «piastrinopenia»

Camilla Canepa, la diciottenne morta per trombosi dopo avere ricevuto il vaccino AstraZeneca, soffriva di «piastrinopenia». Una malattia autoimmune che provoca un basso livello di piastrine nel sangue. La ragazza, nella scheda di anamnesi da sottoporre ai medici dell’hub, tuttavia, non lo aveva scritto. Inoltre, qualche giorno dopo la somministrazione della prima dose, aveva iniziato ad assumere due farmaci a “rischio trombotico” per la cura di una ciste.

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Camilla Canepa, 18 anni, morta a seguito della vaccinazione con AstraZeneca – meteoweek.com

I contorni relativi alla morte di Camilla Canepa si iniziano a delineare. La diciottenne di Sestri Levante è deceduta a causa di una trombosi al seno cavernoso qualche giorno dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca. In base alle prime indagini è emerso che la giovane soffriva di «piastrinopenia», una malattia autoimmune che provoca un basso livello di piastrine nel sangue. Un rilevante fattore di rischio, che tuttavia non era stato registrato nella scheda di anamnesi presentata ai medici dell’hub. Essa è stata sequestrata ieri dai carabinieri del Nas e sarà un tassello fondamentale per le indagini. Un altro fattore, tuttavia, potrebbe avere influito nel peggioramento repentino delle condizioni di salute della vittima. Dopo cinque giorni dall’iniezione, infatti, la ragazza aveva iniziato ad assumere due farmaci per la cure di una ciste. Entrambi sarebbero a «rischio trombotico».

La scheda di anamnesi di Camilla Canepa

La «piastrinopenia» è una malattia del sangue autoimmune che implica un basso livello di piastrine nel sangue. Il vaccino AstraZeneca, dunque, non sarebbe dovuto essere somministrato a Camilla Canepa. Nella scheda di anamnesi della giovane, tuttavia, non c’è alcuna traccia della patologia. Il medico che ha ricevuto e analizzato il questionario in cui bisogna dichiarare il proprio stato di salute, dunque, almeno dalle carte, non avrebbe potuto saperlo. La diciottenne, da parte sua, «non era preoccupata», come raccontano gli amici che sono stati al suo fianco all’Open day di Sestri Levante e come confermano anche i genitori.

La malattia autoimmune di cui Camilla Canepa è stata omessa appositamente nella compilazione della scheda di anamnesi oppure quest’ultima non ne era a conoscenza? Il compito di chiarire questo aspetto spetterà alla Procura di Genova, che ha aperto una inchiesta sui fatti. L’obiettivo sarà comprendere il nesso causale tra i diversi aspetti concomitanti nella vicenda. Un altro tassello, intanto, si è aggiunto alle indagini.

I farmaci a «rischio trombotico»

Il 29 maggio, soltanto quattro giorni dopo avere ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca, Camilla Canepa inizia a curarsi per una ciste. Avrebbe potuto farlo anche a distanza di qualche settimane, eppure comincia ad assumere due farmaci. «Progynova» (ormoni) e «Dufaston» (estrogeni). Entrambe le medicine, in base a quanto emerge da fonti sanitarie, sarebbero a «rischio trombotico». L’entrata in circolazione di un trombo sarà il 10 giugno proprio la causa della morte della diciottenne. Da chiarire, dunque, quale influenza abbia avuto la cura nelle condizioni di salute della giovane. Gli inquirenti dovranno, per questa ragione, accertare anche le responsabilità del medico che ha prescritto i farmaci alla giovane. Da capire se quest’ultimo fosse stato informato della avvenuta vaccinazione nonché della malattia autoimmune di cui la vittima soffriva.

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Camilla Canepa insieme all’allenatore Pippo Inzaghi – meteoweek.com

Il caso analogo a quello di Camilla Canepa

In ospedale Camilla Canepa si reca in due occasioni. La prima volta è il 3 giugno, nove giorni dopo avere ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca e cinque giorni dopo avere iniziato la cura per la ciste. Al Pronto Soccorso di Lavagna le viene fatta una tac ed un esame del sangue. Il giorno successivo la giovane viene dimessa per «remissione dei sintomi». Poche ore dopo, tuttavia, le sue condizioni di salute peggiorano nuovamente. Alle 23.58 del 5 giugno la diciottenne entra in pronto soccorso, portata da un’ambulanza, al policlinico San Martino di Genova. Un coagulo di sangue le ostruisce una vena. Viene operata di urgenza e l’ostruzione viene rimossa, ma ha una emorragia cerebrale. Il 10 giugno la ragazza muore.

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In quei giorni un’altra donna che ha ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca viene ricoverata presso l’ospedale San Martino di Genova. Ha 34 anni e presenta sintomi simili a quelli di Camilla Canepa. La prima angiotac è negativa, ma i medici si accorgono che qualcosa non va dagli esiti dell’esame del sangue. Poche ore dopo, infatti, ha anch’ella una trombosi. È stata operata d’urgenza e adesso è salva. L’intervento repentino è stato provvidenziale, mentre per la diciottenne di Sestri Levante non c’è stato nulla da fare.

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