Piero Barone la promessa fatta ai genitori: il tenore de Il Volo ci è riuscito

Protagonista del trio Il Volo, Piero Barone ha ottenuto enorme successo molto giovane, ma è riuscito a mantenere la promessa fatta ai genitori e nel 2018 ha raggiunto un ambito traguardo.

Piero Barone

Classe 1993, originario di Agrigento, Piero Barone ha iniziato ad appassionarsi al mondo della musica sin da piccolo, quando il nonno materno decise di pagargli le lezioni di canto intuendo il suo talento. Da quel momento, la carriera del 28enne siciliano è stata in continua ascesa e la grande occasione si è presentata grazie al programma Rai “Ti lascio una canzone”.

Lì, l’incontro con Gianluca Ginoble e Ignazio Boschetto ha segnato la nascita del trio de Il Volo. Vincitori del Festival di Sanremo nel 2015, terzi classificati all’Eurovision Song Contest, i tre giovani tenori hanno iniziato a viaggiare in tutto il mondo e a farsi apprezzare dai grandi maestri della musica internazionale. Gli impegni di lavoro, quindi, hanno allontanato Barone dalla scuola, ma Piero aveva fatto una promessa importante ai genitori. E, alla fine, è riuscito a renderli felici.

Piero Barone, quale promessa ha fatto ai genitori?

“Avevo promesso ai miei genitori che mi sarei diplomato e nel 2018 ho mantenuto la parola”, ha raccontato Piero Barone in una intervista per il settimanale Oggi.

Nonostante i numerosissimi impegni di lavoro, i viaggi per il mondo e gli eventi mondiali cui hanno preso parte, il tenore de Il Volo è stato in grado di rendere felici mamma e papà.

Figlio di mamma Eleonora Ognibene, casalinga, e papà Gaetano, meccanico, Piero Barone è sempre stato molto legato alla sua famiglia di origine sebbene il lavoro lo abbia portato a stare per lungo tempo lontano da loro.

Nel 2018, tuttavia, il tenore ha messo in pausa ogni impegno per ritornare sui banchi di scuola e conseguire il diploma di maturità in amministrazione, finanza e marketing.

Il Volo

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Il Volo, l’anno difficile del trio

Per il trio de Il Volo l’anno appena trascorso è stato uno dei più difficili a causa della pandemia, che ha bloccato il mondo della musica, e della malattia del padre di Ignazio Boschetto, scomparso durante il Festival di Sanremo.

Gianluca, Piero e Ignazio, tuttavia, sono riusciti ad onorare il loro impegno con il Teatro Ariston e lo scorso 5 giugno sono saliti nuovamente sul palcoscenico per omaggiare il maestro Ennio Morricone.

“Abbiamo vissuto lontananze, mancanze, chi ha avuto amori lontani, chi vicini, chi ha avuto grandi perdite ma anche grandi soddisfazioni – hanno raccontato i tre artisti prima dell’evento – . Noi vogliamo dedicare questo concerto a quelle persone che in tutto questo anno non ce l’hanno fatta. Il nostro pensiero va lì, a loro”.

“Finalmente si canta, dopo un anno e mezzo non ne potevamo più! Il nostro è un lavoro sognante – hanno aggiunto – . Noi siamo inguaribili sognatori. Ogni desiderio si sta finalmente concretizzando. Il 5 giugno daremo un messaggio di speranza, c’è molta voglia di salire su quel palco”.

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