Finale Europei2020: Wembley pieno al 75%, rischio aumento dei contagi

Per la finale di Wembley di stasera tra Italia e Inghilterra, lo stadio sarà pieno al 75%. Ma i contagi in Gran Bretagna sono in aumento e i numeri sono preoccupanti, sono oltre 32mila. Gli esperti temono che possa replicarsi ciò che è successo per la partita Atalanta-Valencia.

finale wembley

Contrariamente a tutte le indicazioni degli esperti e degli scienziati, la finale degli Europei 2020 di calcio ospiterà più di 60mila tifosi. Nonostante le richieste, anche da parte del premier Draghi e della cancelliera Merkel qualche settimana fa di spostare il centro delle competizioni da Londra, la finale si disputerà nello stadio più importante d’Europa. Quello che preoccupa però sono i contagi in aumento, soprattutto in Gran Bretagna dove regna la variante delta. Il governo britannico ha scelto di riempire lo stadio del 75% della sua capienza. Questa scelta però è stata criticata molto, soprattutto in luce dei nuovi dati. Nella giornata di sabato, infatti, si sono registrati oltre 32mila nuovi casi, cresciuti del 30% negli ultimi sette giorni sotto la spinta infettiva della variante Delta. E altrettanto netto appare il rialzo dei ricoveri ospedalieri, aumentati addirittura del 56%.

Questi numeri allarmanti però non smuovono l’organizzazione della finale di Wembley. Nonostante ci sia chi – come Paul Elliott, docente di epidemiologia all’Imperial College di Londra – è convinto che l’atto finale dell’Europeo rischi di tramutarsi in un’esplosione di contagi, al pari (o persino peggio) di Atalanta-Valencia del febbraio 2020. «I nostri test, condotti in Scozia, hanno evidenziato come i grandi eventi al chiuso, e quelli dove i contatti ravvicinati sono inevitabili, favoriscano la trasmissione del virus – ha dichiarato all’Ansa il professor Paul Elliott -. È certamente possibile che dopo la finale si assista ad un aumento dei contagi, soprattutto tra i giovani maschi, che assistono in maggioranza a partite di calcio».

Un alto rischio si era già avuto nelle giornate di martedì e mercoledì in cui sono state disputate le due semifinali nello stesso stadio. Il rischio può essere attenuato dalle precauzioni prese. Gli ingressi saranno riservati a chi già interamente vaccinato da almeno due settimane, o in possesso dell’esito negativo di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti. Norme opportune, ma non sufficienti, sostiene Stephen Reicher, membro di un comitato scientifico di monitoraggio della pandemia. Anche a Roma e nelle altre città in cui si è giocato, la tensione è stata molto alta riguardo alle norme per evitare i contagi. 

Finale di Wembley: l’allarme degli esperti, rischio boom di contagi

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«Uno dei problema in questo momento è che il messaggio del governo sembra suggerire che ormai sia passato tutto; che si può decidere liberamente, se indossare o meno la mascherina. È ovviamente qualcosa che non diremmo mai, perché questo è il momento di insistere. Soprattutto per quanto concerne i vaccini, sono cruciali, importanti. E negli spazi sovraffollati, bisogna continuare ad indossare la mascherina». Non solo allo stadio, ma anche nei pub, davanti ai maxi schermi, o nelle fan zone dove i tifosi si riuniranno per vedere in tv la finale. O ancora sui mezzi pubblici, utilizzati per raggiungere Wembley. “Non è un caso che Londra sia uno degli epicentri della nuova ondata pandemica. Come confermato dall’appello di Scotland Yard perché i tifosi senza biglietti non si rechino nella Capitale” conferma Elliott.

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«I dati di questa settimana indicano che siamo nel mezzo di una rapida crescita della diffusione del virus – ha aggiunto Elliott -, che è aumentato addirittura del 400% rispetto ai rilevamenti di inizio giugno. E la crescita più alta è stata proprio a Londra, dove ha raggiunto più dell’1% della popolazione». Ciononostante, da lunedì 19 luglio il governo ha confermato la fine anche delle ultime misure restrittive. Una decisione azzardata, denuncia Elliott: «Per quale diavolo di un motivo abbiamo cambiato strategia? Da piano vaccinale siamo passati al liberi tutti, per raggiungere un’immunità di gregge tramite la circolazione del virus. Mi sembra parecchio strano, quando eravamo così vicini ad aver vaccinato l’intera popolazione».

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