Voghera, il racconto del testimone: “Adriatici non ha sparato per sbaglio”

Uno dei testimoni ha raccontato una pesante versione dell’omicidio di Voghera. Le sue parole potrebbero aggravare la posizione di Adriatici.

Vengono a galla le dichiarazioni da parte dei testimoni dell’omicidio di Voghera in cui, nella serata del 23 luglio Massimo Adriatici, assessore alla sicurezza della città in quota Lega, ha sparato a Youns El Boussetaou in pieno petto, provocandone la morte. Nel pomeriggio successivo alla tragedia, il terzo dei testimoni ascoltati dai carabinieri del luogo, rimasto anonimo ai media, ha riferito quanto segue.

Mi trovavo nel bar Ligure quando entrava quello che so che si chiama Youns, perché lo avevo visto diverse volte in giro… Iniziava a fare casino nel bar e si avvicinava a me con fare provocatorio dicendomi ‘Perché non mi saluti? Perché mi guardi così?’ – afferma la persona in questione -. Io per evitare problemi lo lasciavo perdere e uscivo dal bar, rimanendo fuori vicino al muro… Comunque voglio dire che, prima di incontrare Youns nel bar, lui mi aveva già avvicinato alcuni minuti prima in piazza Meardi, circostanza nella quale aveva minacciato di colpirmi con una bottiglia di birra, mimando il gesto di tirarmela in faccia… Secondo me, era una persona malata di testa perché in giro cercava sempre di litigare, quindi ho lasciato perdere… Poco dopo di me, usciva anche Youns e subito si avvicinava a un uomo italiano che stava telefonando. Vedevo che discutevano pochi secondi e d’un tratto ho notato che Youns dava uno schiaffo/pugno in faccia all’uomo che era al telefono..“. Le immagini dell’aggressione ad Adriatici sono state diffuse alla stampa.

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“HA PRESO LA PISTOLA E GLI HA SPARATO”

Ma il testimone continua, confermando l’eccesso di difesa da parte di Adriatici: “Una volta ricevuto il colpo in viso, l’uomo che era al telefono cadeva a terra all’indietro… Vedevo che in mano a quest’uomo compariva una pistola e, da terra, mentre era praticamente sdraiato a pancia in su, puntava la pistola allungando il braccio verso Youns e sparava una volta un colpo contro Youns… Sono sicuro che l’uomo al telefono non aveva in mano la pistola quando ha avuto la discussione con Youns nella quale quest’ultimo lo ha colpito. 

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La persona interpellata conferma dunque il fatto che Adriatici abbia estratto la pistola dal fianco in seguito al pugno e abbia sparato un colpo a sangue freddo, colpendo in pieno petto alla vittima: “Non ha sparato per sbaglio, ha preso la pistola, l’ha puntata verso Youns e subito ha sparato il colpo che lo ha ucciso“. Il testimone nega di aver visto il tentativo di una seconda aggressione da parte della vittima. In base a queste parole la posizione di Adriatici potrebbe ulteriormente aggravarsi.

Il testimone in questione si è recato di propria volontà dalle forze dell’ordine per mettere in chiaro la sua versione dei fatti, versione di cui è stato diretto spettatore. Ora gli investigatori dovranno verificare la veridicità delle sue parole e metterle a confronto con le riprese delle telecamere di sicurezza situate nella zona dell’omicidio. Intanto per Adriatici il gip ha convalidato gli arresti domiciliari con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa.

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