Delitto Mantova, i misteri di Zenatti: dall’omicidio della suocera alla scomparsa delle escort

Il genero di Anna Turina, indagato per l’omicidio della suocera, fu accusato del delitto di due escort nel 2003-2004 e fece tre anni di carcere finché la Corte d’Assise lo assolse. 

Zenatti-Meteoweek.com

L’inchiesta su Enrico Zenatti, indagato per l’omicidio della suocera Anna Turina a Malavicina, frazione di Roverbella, in provincia di Mantova, prende un doppio binario. Zenatti, infatti, scontò anni fa tre anni di carcere prima di essere assolto in Corte d’Assise per l’omicidio di due prostitute sudamericane nel 2003 e nel 2004. Come riporta Il Corriere della Sera, la vicenda precedente pur non consentendo validi collegamenti dal punto di vista giudiziario, sul piano oggettivo non impedisce agli investigatori di tracciare una mappa alla ricerca di altri casi di scomparsa di donne che si prostituivano in provincia di Mantova così come in Veneto.

Sui suddetti casi, per pura coincidenza, lavorò il pm Fabrizio Celenza, lo stesso che qualche giorno fa si è presentato sulla scena del delitto per prendere il comando delle operazioni, tenendo conto anche delle difficoltà dei rilievi investigativi per cui non si esclude che interverranno anche i Ris. Quanto a Zenatti, a Malavicina nessuno tace, dopo diverse esortazioni, il fatto che frequentasse escort. Quando lo hanno catturato, non avrebbe mostrato cedimenti, né faticato a gestire l’agitazione. Solo silenzio.

A tal proposito, fonti della Procura fanno ripensare a quel periodo di latitanza prima che anni fa fosse arrestato, portata avanti in modo lucido e freddo. Munito di denaro, senza fare errori con telefonino e carte di credito, andava in giro per il Nord Italia viaggiando su taxi, cercando di eludere la cattura. Non ebbe successo nel suo intento, come, qualora dovesse essere provato che sia stato a lui a uccidere la suocera Anna che mai aveva approvato le sue nozze con la figlia, non gli sarebbe riuscito di inscenare un incidente domestico, in quanto pare che, utilizzando attrezzi da cucina, coltelli e forse anche forbici, abbia ucciso la donna intaccando punti nevralgici.

L’uomo, per lavoro faceva l’addetto in un negozio di taglio e preparazione frutta e spesso era incaricato di andare nei vari mercati di ortofrutta per comprare prodotti. Ciò gli consentiva di assentarsi muovendosi su lunghe distanze, allontanandosi da sua moglie che ne ha sempre preso le difese.

Carabinieri-Meteoweek.com

Non questa volta, come riporta Il Corriere, almeno leggendo i verbali. Solo la versione dei compaesani parla di sintonia nel rapporto di coppia ed evita anche solo di pensare all’eventualità di un serial killer. Non si esclude che siano finite le vittime dell’uomo, uno che, ammesso che non siano menzogne, si sarebbe dato a grosse spese nel sesso, anche all’estero.

Quando lo scoprirono e lo mandarono in carcere per il delitto della brasiliana Luciana Lino De Jesus, 29 anni e di Jolanda Holgun Garcia (di cui non fu mai trovato il corpo), 38 anni, Zenati fece un errore ingenuo: chiamò a casa certo che facendolo da una cabina l’avrebbe tutelato, ma anche una cabina può conservare tracce.

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In quel contesto si avvalse della favoltà di non rispondere, cosa che potrebbe accadere anche oggi a meno di sorprese. Il numero dell’uomo appariva spesso nei telefoni delle prostitute sudamericane e scomparve dopo le loro morti.

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Chissà se l’uomo telefonò dalla villa in cui viveva con la sua famiglia e con le porte d’ingresso divise da soli 4 metri, ora poste sotto sequestro dopo la morte di Anna Turina.

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