Ucraina, Biden: “Nato risponderà se Mosca userà armi chimiche”

Il presidente americano parla a Bruxelles al termine del summit Nato e G7. Dagli Usa finanziamenti per armi e aiuti umanitari.

In arrivo anche nuove sanzioni per gli oligarchi e i membri della Duma. E Washington manda un avvertimento alla Cina su Ucraina e Taiwan.

Sì è concluso il vertice Nato e G7 a Bruxelles. Parla il presidente americano Joe Biden e promette che la Nato non starà a guardare in caso di attacchi chimici in Ucraina. “Risponderemo all’uso di armi chimiche da parte di Mosca, la Nato risponderà” ha detto Biden.

Il leader statunitense ha poi annunciato che gli Usa stanzieranno due miliardi per gli armamenti e uno per gli aiuti umanitari. In arrivo anche nuove sanzioni per oltre 400 tra oligarchi e membri della Duma. Inoltre Washington recapita un avvertimento a Pechino: “Se aiuta Mosca relazioni a rischio”. Da parte cinese arriva invece un deciso no a qualunque parallelo tra la questione ucraina e quella di Taiwan come hanno insinuato, fanno sapere da Pechino, “alcuni politici statunitensi” in riferimento alla “minaccia militare” della Cina. Il ministero della Difesa cinese Wu Qian ha detto: “Taiwan non è l’Ucraina. La questione di Taiwan è un affare interno della Cina che non tollera alcuna interferenza straniera”.

Kiev chiede aiuti militari “senza restrizioni”

Il presidente ucraino Zelensky, in videocollegamento, lancia invece un appello: “Dateci aiuti militari senza restrizioni”. Oggi Biden dovrebbe annunciare anche un aumento delle spedizioni di gas naturale liquefatto all’Europa. Il Gnl rappresenta un elemento decisivo in una strategia di lungo periodo che mira a ridurre la dipendenza del Vecchio continente dal gas russo. Prima di andare in Polonia Biden si incontrerà con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Al termine dell’incontro sarà rilasciato un comunicato congiunto.

Mosca accusa la Nato di voler continuare con una politica ostile contro la Russia. L’ex presidente russo Dmitry Medvedev in un’intervista si dice convinto che le restrizioni occidentali mirino ad aprire un fronte interno al paese, mettendo la popolazione contro le autorità. Ma questo tentativo, pronostica Medvedev, è destinato al fallimento: “Al contrario le sanzioni consolideranno solo la società russa e non causeranno malcontento popolare; e questo è il punto debole delle “stupide sanzioni” imposte alla Russia”, ha detto.

Falchi Ue e colombe turche

Nel frattempo il premier italiano Draghi ha fatto sapere che gli europei sono “pronti a inasprire sanzioni per raggiungere la pace” e afferma che il pagamento del gas in rubli richiesto da Mosca rappresenta una “violazione contrattuale”.

Sul fronte diplomatico è attivo invece il presidente turco Erdogan, che ha approfittato del summit Nato a Bruxelles per incontrare il presidente francese Emmanuel Macron, ma anche il premier italiano Mario Draghi, quello spagnolo Pedro Sanchez e il britannico Boris Johnson per cercare spazi di mediazione.

Cronaca dal fronte ucraino

Le truppe cecene di Kadyrov hanno comunicato di aver conquistato un edificio dell’amministrazione di Mariupol. La Difesa russa annuncia invece l’apertura, da giovedì, di un corridoio umanitario per consentire alle navi straniere di uscire in sicurezza dai porti ucraini. La corsia sicura per le navi estere è situata a situata a 20 miglia a sud-est del porto di Ilyichevsk, fanno sapere da Mosca.

La Difesa britannica segnala che la controffensiva ucraina e i problemi logistici e di rifornimento dei russi “hanno permesso all’Ucraina di rioccupare città e le posizioni difensive fino a 35 chilometri a Est di Kiev”. Secondo l’intelligence del Regno Unito “le forze ucraine probabilmente continueranno a cercare di respingere l’esercito russo lungo l’asse nord-occidentale da Kiev verso l’aeroporto di Hostomel”. Mentre per quanto riguarda il sud del paese, è probabile che i russi continuino “a cercare di accerchiare Mykolaiv e cercheranno di procedere a Ovest verso Odessa”, ma Londra prevede che l’avanzamento delle truppe russe sarà rallentato “da problemi logistici e dalla resistenza ucraina”.

 

Impostazioni privacy