Sdegno e condanna dopo le terribili immagini delle stragi di civili a Bucha. Le autorità ucraine chiedono un’indagine internazionale e parlano di crimini di guerra.
Intanto le forze russe si stanno riorganizzando per dare l’assalto al Donbass.
Condanna unanime da parte della comunità internazionale per gli orrori di Bucha, la città nella regione di Kiev scenario di una delle battaglie più sanguinose dell’invasione russa. Quando le truppe russe si sono ritirate hanno lasciato dietro di sé una lunga scia di sangue fatta di cadaveri per le strade, fosse comuni, esecuzioni sommarie. Kiev parla di 410 corpi senza vita ritrovati finora nelle città a nord di Kiev. Zelensky accusa Mosca di genocidio e il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha chiesto alla Corte penale internazionale di indagare sulle atrocità.
Zelenskiy ha promesso che perseguirà tutti i “crimini” dei russi in Ucraina dove “centinaia di persone sono state uccise. Civili torturati e giustiziati. Cadaveri per le strade. Assassini. Torturatori. Stupratori. Saccheggiatori. Che si fanno chiamare esercito. E che meritano solo la morte dopo quello che hanno fatto”. Poi è tornato a rivolgersi alle madri dei militari russi chiedendo loro: “Anche se avete allevato saccheggiatori, come hanno fatto a diventare dei macellai?”. Le immagini scioccanti di Bucha, ha concluso Zelensky, rappresentano “il modo in cui lo stato russo sarà ora percepito. Questa è la vostra immagine”.
Ma Mosca nega: a Bucha solo fake news
La Russia nega e parla di fake news. Per bocca dell’ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov, Mosca fa sapere che le truppe russe hanno lasciato Bucha il 30 marzo senza fare alcuna violenza ai civili. Dopo il ritiro russo, sostiene Antonov, sarebbero state le forze ucraine a bombardare la zona. E solo ora spuntano fuori le foto sensazionalistiche per screditare la Russia che, anzi, avrebbe consegnato aiuti umanitari alla popolazione civile di Bucha, ha detto.
Missili a Odessa, Kherson e Mykolaiv
Nel frattempo ci sono state forti detonazioni a Odessa e Kherson, nel sud del paese. Un missile nella notte ha centrato una struttura a Odessa dopo quello che nelle prime ore della domenica aveva incendiato una raffineria. Sono continuati gli scontri durissimi a Mariupol, dove le truppe ucraine resistono e mantengono il controllo del centro della città. All’alba diversi missili russi hanno colpito Mykolaiv.
Mentre le forze russe lasciano anche l’Oblast di Sumy, Mosca sta mobilitando segretamente i riservisti, sostiene l’esercito ucraino. Si parla di altri 60 mila soldati. Le unità russe, fa sapere l’intelligence britannica, si stanno riorganizzando per essere spostate nel Donbass. Con loro anche i contractor del gruppo Wagner.
Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov si incontrerà a breve con una delegazione della Lega Araba per parlare della situazione in Ucraina e cercare una soluzione politica alla crisi.