Ucraina, Ankara: No a Svezia e Finlandia nella Nato, la Turchia mette il veto

Ankara ha messo il veto sull’entrata dei due paesi nordici nell’Alleanza Atlantica per la loro posizione sul Pkk e le sanzioni applicate alla Turchia.

Sul campo di battaglia Mosca invece continua la sua offensiva a tutto campo in Donbass.

Il primo ministro finlandese Sanna Marin, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il premier svedese Magdalena Andersson – Meteoweek

Per il momento Svezia e Finlandia rimangono sulla porta dell’Alleanza Atlantica. Ankara ha posto il veto sul loro ingresso nella Nato a causa dell’asilo concesso a esponenti del Pkk, il partito curdo considerato un’organizzazione terrorista dai turchi, e per l’embargo sulle armi dopo l’occupazione militare turca di una parte della regione curda di Rojava nel 2019..

“Comprendiamo le preoccupazioni per la sicurezza (di Svezia e Finlandia), ma anche le preoccupazioni per la sicurezza di Ankara dovrebbero essere tenute in conto”. Lo ha dichiarato a New York il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, dove si trova per  un incontro col segretario di Stato Usa, Antony Blinken.

Mosca punta a conquistare Severodonetsk, offensiva in tutto il Donbass

Dopo aver conquistato Mariupol, le forze russe si apprestano a dare battaglia per Severodonetsk, nel Lugansk. I russi cercando di sfondare vicino a Popasna in direzione della città che nel 2014, dopo la nascita della repubblica popolare di Lugansk, è diventato il centro amministrativo dell’area della regione ancora non controllata dai separatisti filorussi. Mentre nell’intera area del Donbass, compreso il Donetsk, Mosca sta conducendo “offensive lungo tutta la linea di contatto”. Lo ha reso noto il ministero della Difesa ucraino. Lo stato maggiore di Kiev ha parlato di una “intensificazione dei bombardamenti sulla popolazione civile”.

Quattro residenti sono stati uccisi nel Lugansk. Lo ha comunicati ieri il governatore del Lugansk, Sergiy Gaidai. Trovati altri due corpi anche nel villaggio di Pryvillia. E nel Donetsk sono state uccise altre sette persone, secondo le autorità regionali.

Nel frattempo nelle ultime settimane si è intensificato il fuoco di artiglieria russo sulle installazioni di confine ucraine nelle regioni di Chernihiv e Sumy, a Nord del paese. Solo nella giornata di martedì si sono contati 70 attacchi. Ancora sotto tiro Odessa, con un altro missile dal Mar Nero, senza però provocare danni rilevanti a cose o persone.

C’è stato un morto a causa di un attacco ucraino al villaggio di Tetkino nella regione russa di Kursk. Lo ha riferito il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoit.

Estesa la legge marziale in Ucraina. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha firmato il decreto che mira a estendere di altri 90 giorni, a partire dal 25 maggio, la legge marziale e la mobilitazione generale.

Londra: Cremlino rimuove diversi alti ufficiali

“Nelle ultime settimane, la Russia ha rimosso i comandanti di alto livello che considera si siano comportati male durante le fasi iniziali dell’invasione dell’Ucraina”. Lo riporta il consueto bollettino dell’intelligence britannica.

In particolare sarebbe stato sospeso, fanno sapere da Londra, “il tenente generale Serhiy Kisel, che comandava la 1a Armata carri armati d’elite, è stato sospeso per la mancata cattura di Kharkiv”. Mentre “anche il viceammiraglio Igor Osipov, che comandava la Flotta del Mar Nero, è stato probabilmente sospeso in seguito all’affondamento dell’incrociatore Moskva in aprile“.

Rimarrà probabilmente al suo posto invece il Capo di Stato Maggiore russo Valeriy Gerasimov, anche se “non è chiaro se mantenga la fiducia del Presidente Putin”.

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