“Non fatemi domande sul futuro, non sono un chiromante”, dice Giuseppe Conte

Giuseppe Conte non fa previsioni sul futuro. Ma, guardando al passato, è possibile che in estate il virus rallenti.

Non mi chiedete presagi che si addicono ai chiromanti”. Ha risposto così Giuseppe Conte alla domanda di un giornalista durante la Conferenza stampa di fine anno tenutasi questa mattina e conclusasi poca fa direttamente da Villa Madama. Non è possibile, per ora, fare previsioni sul futuro e l’unica cosa di cui possiamo accontentarci sono progetti da portare a termine. In particolare, c’è da agire subito per il settore del turismo, un comparto in cui si è concentrato maggiormente l’effetto più duro della pandemia. “Sono stata circa 60 i provvedimenti di Franceschini. Bisogna continuare ad investire per far riprendere settori dello spettacolo, del cinema”, ha detto Conte.

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Un’altra priorità è la riapertura delle scuole: “Noi lavoriamo con gli esperti, ragionevolmente potremmo durante l’estate ancora non aver risolto il problema. Se dovessimo guardare indietro, la curva del contagio tende ad abbassarsi in estate. Confidiamo che appena il piano vaccinale va avanti potremo far correre l’economia e non comprimere la vita sociale. Ma non chiedetemi presagi per l’estate. Preoccupiamoci delle scuole e dei prossimi mesi”.

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Conte ha poi ribadito la sua mission politica, cercare di fare l’interesse dei cittadini, da sempre. “E quindi, ancora oggi, mi sento il difensore del popolo italiano. Sono qui per lavorare per il bene comune. Ci possono essere errori e manchevolezze, sono un essere umano con tutti i limiti e i difetti. Mi farebbe male se qualcuno mi dicesse che sto lavorando per i miei interessi personali. Una critica, eventuale, che non corrisponderebbe al vero“, dice Conte. Quanto alla potenziale terza ondata, è un’opportunità che va considerata. Si procederà, però, con il sistema di monitoraggio e in fasce. Un lockdown totale, come molti sostenevano, avrebbe comportato danni irreparabili.

Se quindi il sistema a fasce darà certezze e risultati positivi, allora rimarrà questo. Se invece peggiorerà, si interverrà con dei ritocchi. Ma, in ogni caso, il sistema rimarrà questo: sistema monitoraggio e varie fasce. Intanto, lo Stato di emergenza potrebbe essere ancora di più prorogato: “Non significa che facciamo saltare l’assetto costituzionale, ma qualcosa che è necessario. La pandemia si dipana sempre, e l’emergenza va prorogata”.

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