Aereo abbattuto a Teheran, primi arresti del Governo iraniano

Il portavoce della magistratura iraniana annuncia l’avvio di una indagine a tutto campo. Intanto i primi responsabili dell’incidente con l’aereo abbattuto sono in manette.

Dall’Iran arriva la notizia di un improvviso cambio di marcia, per quanto riguarda l’aereo abbattuto e portante bandiera ucraina. Nei giorni scorsi è arrivata una mezza ammissione di colpa da parte di Teheran, in cui si parla di aereo abbattuto per errore umano. Nel frattempo è stata resa anche pubblica la notizia dello sparo partito da un soldato iraniano senza aver prima ricevuto alcun ordine o permesso.

Intanto a Teheran sono partite le indagini da parte della magistratura locale. A darne notizia è il portavoce degli stessi magistrati, Gholamhossein Esmaili. La news più importante sotto questo aspetto è l’arresto di diversi soggetti, ritenuti responsabili dell’abbattimento del Boeing 737 della compagnia di bandiera ucraina. Il tutto è avvenuto nelle ultime 72 ore, in cui il Governo iraniano ha preso definitivamente coscienza della situazione, dopo aver inizialmente negato un proprio coinvolgimento.

Il presidente iraniano Hassan Rouhani – meteoweek.com

Aereo abbattuto, le reazioni dall’Iran

A prendere la parola in queste ore è stato anche il presidente dell’Iran, Hassan Rouhani. Il capo dello Stato persiano non ha usato mezze misure nel sostenere che “i responsabili di questa tragedia devono essere puniti con grande severità e rispetto delle leggi. Come rappresentante della nazione iraniana e come presidente, seguirò e informerò il popolo sui risultati, qualsiasi essi siano, che otterremo nelle prossime fasi. “. Intanto lo stesso portavoce della magistratura iraniana non ha quantificato il numero dei soggetti arrestati. “Lo stato maggiore delle forze armate, che è stato incaricato delle indagini, ha interrogato molte persone”, ha spiegato Esmaili.

Nel merito delle indagini, un ruolo importante verrà giocato dalle scatole nere presenti all’interno dell’aereo abbattuto. Queste saranno inviate in Francia per effettuare tutte le analisi del caso. Già nei giorni scorsi il Governo di Teheran aveva annunciato che un pool di specialisti transalpini sarebbe stato chiamato in causa per fare luce sulla vicenda.

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