Harry torna a parlare della decisione di allontanarsi dalla famiglia reale. Lo fa in una occasione pubblica, assumendosi di fatto la paternità della decisione. 
Il principe Harry parla, racconta la sua verità, e si espone in prima persona. Lo fa in occasione della cena per i sostenitori di Sentebale, la sua charity dedicata alla lotta all’HIV infantile, a Londra. E quello che dice non è scontato.
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«Prima di iniziare, posso solo immaginare cosa abbiate letto e sentito nelle ultime settimane, quindi vorrei che voi sentiste la verità da me, per quanto possibile» esordisce Harry, che aggiunge: «Non ho preso questa decisione con leggerezza, ma non c’era un’altra opzione». Ovviamente si sta riferendo alla decisione, sua e della moglie Meghan Markle, di allontanarsi dalla famiglia reale britannica. Il particolare che subito si nota è che il principe si esprime al singolare, quasi ad assumersi la responsabilità della decisione. La stampa spesso ha fatto riferimento ad un ruolo decisivo di Meghan, nel prendere la decisione storica di fare un passo indietro dagli obblighi “di famiglia”. Da come parla Harry, sembrerebbe invece che a decidere sia stato lui.
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«Il fatto che siamo dovuti arrivare a questo punto mi provoca molta tristezza» aggiunge. Per poi offrire una specificazione importante: «Quello che voglio chiarire è che non ce ne stiamo andando. Volevamo continuare a servire la Regina, il Commonwealth e le mie associazioni militari, ma senza fondi pubblici. Sfortunatamente, questo non è stato possibile». E quindi – secondo Harry – l’unica cosa che poteva essere fatta era quella che poi è avvenuta: «Ho fatto fare alla mia famiglia un passo indietro rispetto a tutto ciò che conosco e ho sempre conosciuto, per fare un passo avanti verso quella che spero sia una vita più tranquilla». Una vita forse “normale”, che consenta a lui ed alla moglie di fare le cose che vogliono, e non quelle che devono. Ma senza rinunciare del tutto ad un ruolo: sarebbe forse impossibile: e quindi, comunque, lui e Meghan proseguiranno a «sventolare la bandiera» e proveranno a gestire i loro nuovi ruoli «con orgoglio».
