1917 | come è stato realizzato il film mozzafiato di Sam Mendes

Il nuovo film di Sam Mendes (Skyfall), vincitore a sorpresa degli scorsi Golden Globes, si ispira ai racconti del nonno dello stesso regista sulla Prima Guerra Mondiale. Nonostante non sia stato effettivamente girato in un solo piano sequenza, 1917 inganna lo spettatore e gli fa credere di star vedendo un unico ininterrotto movimento di macchina.

Gli spettatori più attenti lo noteranno: 1917 appare come un unico piano sequenza, ma non lo è. Nonostante ciò, gli sforzi per rendere su schermo quella che sembra una sola, lunghissima, sequenza che non si interrompe mai, non sono stati indifferenti (e non a caso Sam Mendes è attualmente uno dei favoriti per l’Oscar alla miglior regia).

1917, una esperienza unica ed immersiva

In 1917 la tecnica del “finto piano sequenza” (già ampiamente utilizzata anche in altri film recenti come Birdman di Alejandro González Iñárritu) è utilizzata per raccontare la vicenda di due giovani soldati britannici (George MacKay e Dean-Charles Chapman) a cui viene affidato il compito dal loro generale (Colin Firth) di consegnare un messaggio dalla loro trincea a quella, molto più lontana, in cui si trova il colonnello MacKenzie (Benedict Cumberbatch). Dalla consegna di questo messaggio dipende la salvezza di centinaia di soldati.

Nonostante la lunghissima filmografia alle spalle, con film importantissimi come Skyfall, American Beauty e Road to Perdition, questo è il primo film scritto interamente da Sam Mendes e quindi è chiaro che volontà di regia e necessità di narrazione vanno di pari passo. Eppure la difficoltà più grande incontrata da Mendes durante la lavorazione del film è stata quella del casting. “Non potevamo girare assolutamente nulla se la scena non era prima stata provata decine di volte”, spiega Mendes. “Addirittura non potevamo costruire la trincea prima di sapere esattamente quanto sarebbe dovuta essere lunga. E per saperlo dovevamo provare ogni scena e capirne la durata”.

Leggi anche: 1917, 5 titoli sulla Prima Guerra Mondiale

1917, le difficoltà della preparazione

Per questo motivo la preparazione del film è durata mesi. E questo voleva dire impegnare gli attori per un lungo periodo di tempo prima dell’effettivo inizio delle riprese. Mendes non aveva idea, prima di girare il film, di quanto tempo ci sarebbe voluto e per questo non è stato facile trovare degli attori disponibili ad accettare questo “salto nel vuoto” e a far parte del progetto fin dalla fase di pre-produzione.

La scelta di due giovani attori ancora poco conosciuti, però, non è stata dettata solo dalla necessità di trovare qualcuno disponibile a passare molto tempo sul set, ma anche dalla necessità di dare l’idea dell’ordinarietà di due soldati a cui viene affidata una missione quasi impossibile. Ordinarietà viene enfatizzata quando i due giovani attori incontrano i loro superiori, tutti interpretati da divi famosissimi in grado di catalizzare immediatamente le attenzioni dello spettatore anche con pochi minuti in scena. 

Leggi anche: 1917, l’anima spettrale della Guerra secondo Sam Mendes

1917, le ispirazioni letterarie

Tutto doveva essere perfetto. Ogni esplosione, ogni mezzo corazzato che avanzava, ogni effetto speciale che veniva realizzato in tempo reale sul set, doveva essere previsto fin dall’inizio. Tutto doveva quindi funzionare in armonia nel momento in cui si udiva il “ciak”. 

Mendes, per il suo film, ha dichiarato di essersi ispirato maggiormente alla letteratura che al cinema. Se in molti penseranno, vedendo il film, ad Alfred Hitchcock e al suo Nodo alla gola, in realtà 1917 deve molto di più a Mrs. Dalloway di Virginia Woolf o all’Ulisse di James Joyce.

Impostazioni privacy