Elio Germano | ecco come l’attore si è trasformato per il ruolo di Ligabue

Quattro ore di trucco prostetico al giorno per interpretare Antonio Ligabue, pittore e scultore italiano, tra i più importanti artisti naïf del ventesimo secolo. È stata questa la sfida che ha dovuto affrontare Elio Germano per il film Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti. Una trasformazione, quella dell’attore romano, che ha dell’incredibile.

Il naso, le guance, le orecchie, il collo, le rughe. Tutto doveva essere perfetto per mettere in scena il corpo storto e martoriato del pittore Antonio Ligabue, i cui tormenti interiori emergevano in superficie proprio attraverso la sua fisicità sbilenca e precaria. Elio Germano ha dovuto affrontare quattro ore di trucco prostetico al giorno per interpretare l’artista nel film Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti, presentato in concorso alla Berlinale 2020.

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La trasformazione di Elio Germano

L’équipe che ha seguito Elio Germano nelle estenuanti sedute di trucco quotidiano era la stessa che aveva già lavorato con Pierfrancesco Favino per il ruolo di Buscetta nel film Il Traditore di Marco Bellocchio. “Ogni giorno rimodellavano, cominciavano da capo. I professionisti che hanno lavorato al trucco sono gli scultori di oggi”, ha dichiarato l’attore romano in una intervista al Corriere.

“Era necessario sottoporsi a quelle lunghissime sessioni di trucco, altrimenti avrei dovuto fare la faccia del matto e affidarmi ad una recitazione costantemente sopra le righe. Insistere sulla deformità sarebbe stato un errore, non avrei potuto interpretare Ligabue liberamente, ma sarei stato costretto a concentrarmi esclusivamente su quello”. Elio Germano, che aveva già interpretato una personalità importante (e un corpo sofferente) come quella di Giacomo Leopardi ne Il Giovane Favoloso, passa adesso da uno scrittore che lavorava sulla parola ad un pittore che invece si esprime in un dialetto spesso incomprensibile, in cui mescola lo svizzero, il tedesco e l’emiliano.

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Il corpo sofferente di Antonio Ligabue

Ma proprio in quella lingua quasi inventata, basata più sui suoni che sul reale significato di ciò che si dice, Antonio Ligabue trovava la sua dimensione di autenticità ed Elio Germano la chiave per interpretare un personaggio che è una forza del passato impermeabile al tempo presente. Per prepararsi al ruolo, l’attore romano ha anche frequentato un corso di pittura. Ma Germano ci tiene a sottolineare che il film di cui è protagonista, Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti, non può essere valutato solo sulla base della sua interpretazione.

“Il film non vuole essere un assolo”, ha specificato Germano. “Mi auguro che si parli di quell’artista fragile e non della mia performance, di quell’uomo sbagliato, abbandonato dai genitori e allontanato da quella adottiva svizzera dopo una sua aggressione, che trova la sua strada di esistere senza compromessi per compiacere il pubblico. Si tratta di una storia potente e misteriosa, una dimensione estremizzata in cui in tanti si possono riconoscere. Ligabue è la parte più fragile di noi, che acquista un orgoglio e una sua dignità. Io sono più piccolo di quello che raccontiamo”.

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Le fonti di ispirazione

Lo stesso Germano ha dovuto lavorare molto di “fantasia” per mettere in scena un personaggio che ha lasciato poche testimonianze visive della sua persona. “Qualcuno lo ha filmato nella fase finale della sua vita e attualmente ci sono giusto 10-15 minuti da vedere su internet. Quel breve filmato è stato molto importante, una grande fonte di ispirazione”, ha spiegato l’attore. “Poi ci sono alcune registrazioni della sua voce, ma abbiamo potuto affidarci soprattutto a molti racconti della gente che lo conosceva e che aveva convissuto realmente con lui”.

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