Istat, nel 2019 i decessi superano le nascite

Il numero medio di nascite per donna supera di poco la singola unità. Aumenta anche l’età media per il primo parto.

nascite

Arrivano notizie tutt’altro che confortanti per quanto riguarda il tasso di natalità e di mortalità in Italia. Istat ha infatti redatto il suo consueto bilancio sulle nascite e sui decessi nel nostro Paese, nel corso del 2019. E in questo caso c’è ancora uno squilibrio in favore della gente morta rispetto alla gente data alla luce nell’anno appena trascorso. La differenza è purtroppo netta considerando i semplici numeri che sono emersi dalla consueta indagine di inizio nuovo anno da parte dell’Istituto di statistica italiano.

I bambini che sono stati dati alla luce nel corso del 2019 sono infatti 435mila. Di contro, si è registrato un dato relativo ai decessi che viene fissato a quota 647mila persone. Dunque le nascite sono ancora surclassate – numeri alla mano – dalle morti. Ma ci sono altri dati che testimoniano una certa parsimonia, da parte delle famiglie italiane, a dare alla luce un figlio. In particolare sono due gli aspetti che fanno riflettere. Il primo è quello relativo alla media di figli per donna, che nel 2019 è di 1,29 e anche in questo caso è in calo. Il secondo dato è quello dell’età media sul primo parto, che si fissa sui 32,1 anni. Il dato, in questo caso, è in crescita.

I decessi superano le nascite anche nel 2019 – meteoweek.com

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Aumenta anche il dato relativo alle aspettative di vita alla nascita, sia per le donne che per gli uomini. Anche al termine del 2019, secondo la ricerca condotta da Istat, le prime hanno maggiori aspettative rispetto ai secondi, con 85,3 anni di età media contro i circa 81. Sia per le donne che per gli uomini, l’aspettativa di vita è aumentata di circa un mese rispetto al 2018. Ma un altro dato emerso da questa indagine è quello dell’età media dei cittadini italiani. Al primo gennaio del 2020, questa si fissa sui 45,7 anni, con un ulteriore aumento che anche in questo caso è comunque minimo.

Nell’indagine si spiega che “l’anno appena concluso non risulta contrassegnato, per quanto concerne il quadro demografico nazionale, da significativi cambiamenti, inversioni di tendenza o improvvisi quanto temporanei shock di periodo“. Inoltre il 2019 svela che “le tendenze demografiche risultano da un punto di vista congiunturale in linea con quelle mediamente espresse negli anni più recenti“. Emergono ancora una volta bassi livelli di fecondità e un regolare quanto atteso aumento della speranza di vita. A questi dati si accompagna una vivace dinamica delle migrazioni internazionali.

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