Camerun, ancora una strage di innocenti: morti 22 tra donne e bambini

Il partito di opposizione sostiene che il Governo del Camerun abbia ordinato il massacro all’esercito. Il villaggio attaccato è quello di Ntumbo, situato nel nord-ovest del Paese.

strage donne camerun

Ancora una strage si è verificata nelle scorse ore in Camerun. E a venire coinvolti dal fuoco aperto nella notte sono stati sia i bambini che le loro madri. L’attacco è avvenuto nel villaggio di Ntumbo, situato nella zona nord-occidentale del Paese africano. E stando a una prima stima effettuata dal Governo nazionale, sarebbero almeno 22 gli innocenti rimasti uccisi da questo agguato. A darne notizia è la BBC, che ha fatto sapere anche che il gruppo armato che ha fatto irruzione nel villagio non è ancora stato identificato.

Almeno una decina delle vittime di questo agguato armato sarebbero bambini, il resto quasi del tutto donne. Si tratta dell’ennesimo attacco che avviene in un villaggio in quella zona del Camerun, dove la gente che lo popola deve purtroppo vivere nella massima allerta. Anche perchè la scena politica del Paese centro-africano continua a creare momenti di alta tensione. Da una parte c’è il Governo nazionale, mentre dall’altra spuntano in maniera sempre più forte e radicata nel territorio partiti di opposizione che provano a rilanciare il Paese.

Leggi anche -> Diamond Princess: 14 americani positivi ai test, charter dal Canada

Leggi anche -> Problemi sul volo Alitalia per New York, atterraggio di emergenza a Londra

Il villaggio di Ntumbo è presidiato da uomini dell’esercito camerunense – meteoweek.com

Tanto che uno dei partiti di opposizione ha lanciato una pesante accusa proprio nei confronti del Governo. Secondo alcuni suoi esponenti, l’attacco di Ntumbo sarebbe frutto di una mossa da parte delle istituzioni nazionali, che avrebbero indotto l’esercito ad aprire il fuoco contro donne e bambini. D’altronde, il Governo sta provando a combattere con tutte le proprie forze l’avvento delle forze separatiste che vogliono ribaltare, sul piano politico, il Paese. Ma dal proprio canto, gli esponenti del governo centrale non hanno potuto fare altro che negare categoricamente il proprio coinvolgimento nell’agguato.

Intanto in Camerun continuano i problemi di ordine pubblico, proprio a causa di questi dissidi sul fronte politico. Quasi tre anni fa sono sorti i primi movimenti volti a richiedere e ottenere l’indipendenza del nord-ovest del Paese. Questa zona, di madrelingua inglese, ha dichiarato la propria indipendenza con la creazione di un nuovo Stato che non è però stato ancora legittimato. E così sono partiti una serie di attacchi che hanno bloccato ogni tentativo di rendere più serena la vita della gente di quei villaggi.

Tanto che si stima la morte di almeno 3mila persone da quando questi scontri hanno preso il via. E sono ben 70mila le persone che, in questi tre anni, non hanno più una casa in cui vivere.

Impostazioni privacy