Svelato il sepolcro di Romolo: è nel cuore del Foro Romano

Incredibile scoperta durante gli scavi che riportano alle elazioni dell’archeologo Giacomo Boni che risalgono ai primi del ‘900: sarebbe la tomba del fondatore di Roma.

Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Una tomba leggendaria, quella di Romolo

È un piccolo sarcofago, lungo appena 1.40m, scavato nel caratteristico tufo del Campidoglio, corredato da quello che sembra essere un altare e da un altro elemento ornamentale rotondo, il sarcofago è comparso dopo alcune settimane di scavi nel cuore del Foro Romano. Risale in uno degli ambienti nobiliari della vecchia necropoli che viene descritto in modo molto minuzioso nella documentazione scritta da Giacomo Boni.

Lo studio di Giacomo Boni

Boni, archeologo e architetto milanese che dedicò quasi cinquant’anni della sua vita allo studio del Foro Romano e di altre necropoli romane, lasciò un lavoro descrittivo davvero molto preciso di ciò che aveva trovato e di ciò che ancora si sarebbe potuto trovare continuando a scavare. Boni era un grande appassionato di religioni pagane, uno studioso di quelli che erano i riti che gli antichi romani dedicavano a Bacco e alle altre divinità in parte rielaborate dai miti dell’antica Grecia e in parte acquisiti dagli Etruschi.

L’antica Roma…

Era convinto che riportare alla luce le vestigia dell’antica Roma avrebbe riportato la capitale al suo splendore originario. Un tema molto caro al fascismo del quale era fervido sostenitore.

I suoi studi furono approfonditi e molto documentati. Fu lui il primo a parlare del sepolcro di Romolo, la tomba del fondatore della città, seppellito nel cuore stesso del Foro a poca distanza da dove avrebbe tracciato il leggendario solco dal quale, secondo la leggenda, Roma sarebbe stata generata.

Storia e leggenda

Una combinazione di storia e di leggenda: molti storici con il passare degli anni e l’acquisizione di sempre nuovi elementi di ricerca sono convinti che quello di Romolo non sia un mito ma che il fondatore della città sia realmente esistito e che sia stato sepolto proprio al centro del Foro.

Scolpito nel VI secolo a.C.

Il luogo del rinvenimento è a pochi metri dal Lapis Niger e dal Comizio, un altare eretto per ricordare Romolo e la fondazione di Roma. Il fatto che tutta questa parte sia stata scavata in un gigantesco blocco di tufo fa pensare che il reperto risalirebbe al VI secolo avanti Cristo e quindi assolutamente inserito nel contesto immediatamente successivo alla fondazione della città.

La morte del fondatore di Roma

A poca distanza, i primi scavi qui riportano proprio a quel periodo, si trova la Curia realizzata intorno agli anni ‘30 da Alfonso Bartoli. Il Lapis Niger è un altro rinvenimento che rimanda al mito di Romolo: è qui che il fondatore della città sarebbe morto secondo la leggenda. Boni la scoprì durante alcuni scavi nel 1899. Proprio da questo deriva la convinzione che a poca distanza dalla Lapis Niger si dovesse trovare anche il luogo di sepoltura di Romolo.

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Uno scorcio del Foro Photo by TIZIANA FABI/AFP via Getty Images)

Romolo, rapito dal cielo

Se la collocazione della tomba e la sua origine fosse confermata si tratta della più grande scoperta degli ultimi cinquant’anni, un luogo che inserisce in un contesto storico un fatto e un personaggio ammantato di leggenda. Secondo il mito Romolo sarebbe scomparso in cielo durante una tempesta tra il 5 e il 7 luglio del 716 avanti Cristo.

Questo è quello che scrive Plurarco ma secondo altre ricostruzioni Romolo sarebbe stato vittima della sua stessa grandezza dopo 38 anni di regno. Il suo desiderio di limitare il potere dei nobili che lui stesso aveva nominato lo avrebbe fatto uccidere in un colpo di stato, il primo dei molti che funestarono la storia romana.

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