Era un virus, è diventato un’emergenza: l’Italia si trova a fronteggiare con ogni mezzo possibile la diffusione del contagio da Coronavirus e anche gli influencer fanno la loro parte, ognuno a modo loro. Decisamente shock la posizione di Soleil Sorge.
Prima Codogno e i comuni circostanti, poi la regione Lombardia e vari comuni limitrofi, sono diventati una zona rossa da cui non era possibile uscire, né entrare. Oggi l’intera penisola è area protetta, con limitazioni che impongono di limitare al minimo le uscite ai soli casi di emergenza sconsigliando ogni assembramento. Gli italiani ascoltano? Un po’ sì, un po’ no.
Naturalmente i personaggi pubblici, in particolare gli influencer, fanno la loro parte: se Chiara Ferragni lancia una sottoscrizione per aiutare il reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele, se Melissa Satta bloccata in Turchia invita a seguire le indicazioni governative “per il bene dell’Italia“, la voce di Soleil Sorge è decisamente fuori dal coro.
Poco prima che la Lombardia diventasse zona rossa, l’ex fidanzata ha lasciato Milano per volare ai Caraibi e da lì, tramite una delle sue Instagram Stories, ci ha fatto sapere cosa pensa dell’emergenza.
Dopo aver spiegato di non aver avuto alcun problema a lasciare la città e di non esser stata sottoposta ad alcun controllo al suo arrivo in aeroporto, ha spiegato: “Di allarmismo ce n’è già abbastanza nel mondo, ci hanno fatto partire tranquillamente, quando siamo arrivati ci hanno testato i sintomi, ad ogni modo hanno verificato che non avessimo alcun sintomo del virus e ci hanno lasciato entrare tranquillamente, ed eccoci qui“.
Della quarantena ha saputo solo sul posto e a proposito del contagio ha detto: “Non è la peste. Muoiono solo gli 80enni. Non andate nel panico, troppo allarmismo“. Dichiarazioni che hanno sollevato un vespaio e che poi Soleil stessa ha cercato di chiarire.
“Siamo arrivati a questo punto perché non abbiamo un sistema di prevenzione, test e controllo. Non possiamo contenere perché non abbiamo i mezzi per curare una qualsiasi pandemia o epidemia. Non vi tengono a casa perché è una piaga mortale, ma perché non abbiamo un’organizzazione adeguata.”
Ha poi concluso: “Come potete leggere sul sito dell’Istituto Superiore della Sanità, il virus non è mortale, colpisce persone tra gli 80 e i 90 anni nei due terzi dei casi e con patologie pregresse”.
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