Coronavirus: il picco di contagi? Dipende sopratutto da noi

Si attende, non senza preoccupazione, al momento del “picco” dei contagi. Tre le finestre indicate dagli esperti: 19, 23/25 o 28/29 marzo. Ma dipende quasi tutto da noi.

Se ne parla molto, e tutti lo attendono, non senza ansia: parliamo del “picco” di contagi del coronavirus, che dovrebbe arrivare da qui a qualche giorno. Ma quando, esattamente?  Tre le date possibili indicate dagli esperti: intorno al 18-19 marzo, quando in Italia i nuovi casi al giorno potrebbero essere intorno a 4.000, oppure intorno al 28-29 marzo, con circa 5.000
infetti al giorno, perché dipenderà da quanto la popolazione
rispetterà le misure di restrizione. Lo indica un modello che
simula ben tre scenari Italia (il terzo tra il 23 e il 25 marzo) messo a punto da Andrea De Maria e Flavio Tonelli dell’università di Genova, insieme ad Agostino Banchi della società Helpy. “Il
modello – spiega Flavio Tonelli – valuta i contagi tenendo conto
sia degli infetti positivi rilevati dai tamponi che di quelli
non rilevati ma previsti in funzione dell’effetto ‘ghost’, ossia
gli asintomatici, simula l’andamento dei casi giornalieri sul
periodo considerato e calcola una proiezione di quali individui
necessiteranno di terapia intensiva e relative cure mediche”. La
simulazione, prosegue, si basa su una logica identificata
durante l’epidemia in Cina ma adattata all’Italia che ha
“prodotto negli ultimi 10 giorni risultati con un errore medio
di predizione, inferiore al 7%”. 

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Nello scenario base il numero totale dei contagiati tra il 25 gennaio e il primo maggio risulta essere intorno a 90.000, con un picco di nuovi casi giornalieri previsto tra il 23 e il 25 marzo e con un numero intorno a 4.500 nuovi contagiati al giorno. In questo scenario il picco di malati che potrebbero necessitare della terapia intensiva è di circa 4.000 persone. Nello scenario migliorativo, prosegue Tonelli “laddove le persone rispettano e abbiano rispettato le misure di contenimento adottate e considerate anche eventuali nuova restrizioni“, il modello prevede un numero totale di contagiati nel periodo considerato pari a circa 65.000 persone, con il picco intorno al 18-19 marzo con un numero di infetti nuovi per giorno compreso intorno a 3.500-4.000. In questo caso, il numero di chi potrebbe avere necessità delle unità di terapia intensiva scenderebbe intorno a 3.000. Lo scenario peggiorativo, infine mostra come “non osservando le misure di contenimento in modo diligente, la situazione diventa proporzionalmente più critica”. In questo scenario il numero dei contagiati potrebbe superare i 150.000 casi con un picco di casi giornalieri intorno al 28-29 marzo, un picco degli infetti giornalieri che potrebbe superare 5.000 individui e un picco dei malati che potrebbe necessitare di terapia intensiva di oltre 5.500 persone. Il modello considera i dati diramati dalla Protezione civile e parametri quali: data di inizio dell’epidemia, capacità di
contagio, giorni necessari per l’incubazione, quelli di degenza
e quelli necessari per la guarigione, oltre al numero di casi
gravi che necessitano di ventilazione meccanica.

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