Coronavirus, confermato sciopero metalmeccanici in Lombardia

Lo sciopero dei metalmeccanici ci sarà. Fim, Fiom e Uilm della Lombardia proclamano per mercoledì 25 marzo “8 ore” di astensione dal lavoro “per turno o giornata lavorativa” per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore

Annunciato lo sciopero dei metalmeccanici

I metalmeccanici annunciano lo sciopero per mercoledì 25 marzo. Fim, Fiom e Uilm della Lombardia proclamano “8 ore” di astensione dal lavoro “per turno o giornata lavorativa” per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore. Non riguarderà quelli impegnati in produzioni strettamente collegate all’attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge. Il decreto del governo, sottolinea Fim, Fiom e Uilm della Lombardia, “ha definito i settori indispensabili che possono continuare le attività nei prossimi giorni. Riteniamo che l’elenco sia stato allargato eccessivamente, ricomprendendovi settori che di necessario e di essenziale hanno poco o nulla.

Come già sottolineato da Cgil Cisl e Uil Lombardia, nella nostra Regione occorre intervenire in modo deciso, ‘senza se e senza ma’. “Occorre contrastare la drammatica condizione della crescita costante dei contagi, dei ricoveri, dei morti che stiamo subendo. L’obiettivo deve essere quello di prevenire l’estensione dei contagi”.

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raffaele ielpo muore

“Decreto Governo si muove su discrezionalità inaccettabile”

Il decreto appena varato dal Governo, rilevano i sindacati, “assegna alle imprese una inaccettabile discrezionalità per continuare le loro attività con una semplice dichiarazione alle Prefetture. Tutte scelte che piegano, ancora una volta, la vita e la salute delle persone alle logiche del profitto: noi non ci stiamo”. Al Governo, sottolineano, “chiediamo che riveda l’elenco delle aziende essenziali che deve ricomprendere solo quelle attività strettamente necessarie e indispensabili per il funzionamento del Paese e non deve lasciare margini di interpretazione e discrezionalità. Le aziende che svolgono attività non essenziali devono chiudere e i loro dipendenti devono poter stare a casa! Difendiamo vita e salute di lavoratori e cittadini! In emergenza servono scelte chiare e coraggiose per tutti: fermiamo le attività non essenziali!”.

Decisione analoga anche per ii settori chimico, tessile, dell’energia e della manifattura che in Lombardia hanno proclamato uno sciopero per mercoledì. A comunicarlo sono state in una nota le segreterie Filctem, Femca e Uiltec. “Ci mobilitiamo per difendere la vita e la salute – ripprta il testo –  il Decreto del governo tiene conto solo in misura parziale delle istanze che Cgil, Cisl e Uil hanno posto all’attenzione dell’esecutivo; infatti molte attività non essenziali nè indispensabili sono state inserite tra quelle che possono continuare a lavorare. L’aver inserito nelle attività d’impresa da considerare essenziali una serie di attività di vario genere che di essenziale non hanno nulla, depotenzia il decreto e crea l’effetto di ridurre ai minimi termini il numero delle lavoratrici e dei lavoratori che potranno ‘rimanere a casa’”.

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