Coronavirus: il contagio sta rallentando, lo dicono gli esperti

Contagi in rallentamento: lo dicono i fisici che curano la pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’. La discesa potrebbe iniziare tra qualche giorno.

Si va consolidando il ritmo con il quale stanno rallentando in Italia i casi positivi al coronavirus SarsCoV2. Una notizia che, se confermata, sarebbe eccezionale. A lanciare lo spunto è lo staff di fisici che curano la pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’. Secondo i loro calcoli si sta andando quindi verso una sorta di “plateau” e la fase di discesa potrebbe iniziare nei prossimi giorni. Per questo gruppo di esperti, “il punto è la velocità con cui la curva scenderà: questo dipenderà dall’efficacia delle misure di contenimento”. 

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L’Italia è il secondo Paese al mondo per positivi al coronavirus, ormai arrivati quasi a centomila unità. E, purtroppo, il primo per morti dichiarati: 10.779, al conteggio di ieri. La curva del contagio nel nostro paese è però partita prima degli altri, fatta eccezione per Corea del Sud e Cina: sta quindi correndo più lentamente rispetto alle altre nazioni europee e agli Stati Uniti. Siamo addirittura decimi nel conteggio “velocità del contagio”: saremo presto raggiunti nei numeri assoluti (innanzitutto dalla Spagna e poi, probabilmente, dalla Germania, visti i dati attuali) e siamo destinati a toccare il picco, e quindi superarlo, prima delle altre nazioni. I dati di ieri sera alle 22, relativi ai dodici Paesi più colpiti, ha visto i positivi in Italia crescere i positivi del 5,6 per cento: è un dato che contempla gli attualmente positivi, i guariti e i deceduti. E’ la crescita più bassa da quando esiste la crisi epidemiologica e, cosa più importante sul piano statistico, nell’ultima settimana il calo dell’incremento è stato costante e si è accentuato a partire da venerdì 27.

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Per velocità dei contagi in questo momento l’aumento quotidiano più forte è quello del Belgio: +18,6 per cento, oltre tre volte l’Italia. Seguono gli Stati Uniti con 16,4 per cento (il dato è fotografato alle 22 di ieri sera, nella notte gli Usa hanno aggiunto altri 17.500 morti e sono ampiamente primi per numero di contagi). Al terzo posto per crescita c’è il Regno Unito: +14,3 per cento, Paese che ancora giovedì scorso saliva “giorno su giorno” del 40,7 per cento. Quindi, in questa classifica della velocità dell’aumento dei positivi ci sono Paesi Bassi e Svizzera, nazione che ieri ha avuto un’impennata della crescita all’11,2 per cento, la più alta degli ultimi quattro giorni. Sesta per velocità è la Spagna, che ha un ritmo quasi doppio rispetto all’Italia (più 9,1 per cento) anche se la sua crescita tra sabato e domenica, 6.500 contagi, rappresenta un calo della velocità iniziato mercoledì 24 (quando la Spagna cresceva del 20 per cento).
Settimo per rapidità del virus è l’Iran, che si mantiene con un saldo medio quotidiano dell’8 per cento. Poi viene la Germania, entrata dopo di noi nel vortice: la Sanità tedesca sta combattendo la battaglia facendo tamponi a tappeto (500 mila in una settimana, l’ultimo dato), ma ad oggi vede un ritmo di aumento quotidiano superiore al nostro. L’Italia è, appunto, decima e a seguire ci sono la Corea del Sud, che ha una crescita intorno all’1,1 per cento, in lieve risalita nell’ultima settimana, e poi la Cina, il Paese dove tutto è nato, che viaggia costante con un aumento dello 0,1 per cento (e giovedì 26 aveva fatto segnare “0” positivi in più).

 

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