Tales from the Loop | perché non perdersi la nuova serie tv Amazon

Non capita spesso di vedere una serie televisiva basata su delle illustrazioni digitali e non invece su romanzi o altri media prettamente narrativi. La nuovissima Tales From the Loop, disponibile sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video, nasce infatti dai dipinti digitali dell’artista Simon Stålenhag. Ecco perché vederla.

Simon Stålenhag è un artista svedese divenuto molto popolare su internet grazie al fascino misterioso delle sue creazioni grafiche, in cui contamina i tipici paesaggi svedesi con i rottami di un futuro che assomiglia molto al passato. La nuova serie Tales From the Loop, disponibile sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video, si basa sulle (poche) informazioni fornite dallo stesso Simon Stålenhag in una sua raccolta di illustrazioni sul possibile background narrativo di quelle immagini così suggestive.

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Tales from the Loop | perché vederla

Tales from the Loop sostituisce la campagna svedese con quella dell’Ohio e ai dichiarati anni ’80 delle illustrazioni originali preferisce una collocazione temporale meno esplicita e definita. Quello che sorprende, però, è il fatto che una serie che si basa prevalentemente su delle immagini, faccia invece della sua narrazione sentimentale il proprio fulcro. Le immagini sono ovviamente chirurgicamente composte, ma è il cuore che batte dietro alle storie raccontate (una diversa per ogni episodio, nonostante luoghi, situazioni e personaggi ricorrenti, per cui è comunque consigliabile una visione complessiva) a costituire il vero interesse di questa operazione. Le prime opere di Stålenhag mostravano paesaggi svedesi contaminati da fossili di un futuro che assomigliava molto al passato. Paesaggi evocativi, idee di fantascienza cristallizzate prima in immagini singole e poi in un artbook, finanziato tramite crowdfunding su Kickstarter sull’onda di una popolarità crescente, intitolato proprio Tales From The Loop. In quel libro veniva indicato un ipotetico setting per le immagini, che adesso la serie Amazon espande e approfondisce.

Non solo immagini evocative

Le suggestioni delle illustrazioni di Stålenhag forniscono però solo la base della narrazione e suggeriscono le atmosfere che caratterizzano gli episodi (ognuno ispirato ad una singola illustrazione), ma invece tutto il resto lo si deve alla mente di Nathaniel Halpern, già sceneggiatore della seconda stagione di Legion e qui al suo primo progetto personale. A differenza della serie di fantascienza antologica per eccellenza (Black Mirror), Tales from the Loop non si preoccupa di fornire un commento sociale e non è interessata ad ammonire rispetto ai problemi nostro presente. Quella della serie Amazon è invece fantascienza sentimentale. Ogni pretesto fantascientifico (alterazioni del tempo o passaggi dimensionali) serve a scatenare una presa di coscienza o un problema emotivo nei personaggi.

Il team creativo

Hanno lavorato al progetto alcuni dei registi più interessanti degli ultimi anni: il primo episodio Loop è diretto da Mark Romanek, già regista di Never Let Me Go, il quarto è affidato invece ad Andrew Stanton, vincitore di due premi Oscar per i film di animazione Alla ricerca di Nemo e WALL•E, il settimo a Ti West, uno dei giovani registi più interessanti nel campo del genere horror, ed infine l’ultimo ad una veterana come Jodie Foster

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