Crollo del ponte di Albiano: “Ma il governo, i controlli li fa?”

In una dichiarazione alla stampa il senatore Patrizio La Pietra, di Fratelli d’Italia, pone una domanda delicata: “Ma il governo, dopo il crollo del ponte Morandi, li fa i controlli?”.

 

“Esprimo la mia vicinanza e di Fratelli d’Italia a chi è rimasto coinvolto nel crollo del ponte di Albiano, un asse strategico che collega la Sp70 con la Sp62, al confine tra Liguria e Toscana, e che era stato controllato non più tardi del 3 novembre scorso ed era stato dichiarato sicuro dall’Anas. Viene da chiedersi se, dopo il crollo del Ponte Morandi, il presidente Conte ed i ministri alle
Infrastrutture che si sono succeduti abbiano proceduto ad una
attenta e doverosa analisi della situazione nazionale e degli interventi urgenti da fare per mettere in sicurezza il sistema infrastrutturale della Toscana e dell’Italia tutta”.

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Il senatore Patrizio La Pietra, di Fratelli d’Italia

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A porre l’inquietante domanda al Governo è  il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, che aggiunge:  “Ma la prima considerazione va alle dichiarazioni di Renzi, che invoca lo sblocco dei cantieri. Qui non si tratta di sblocco. Il Pd è il principale responsabile della situazione di insicurezza e di pericolo delle strade da quando ha deciso di chiudere le province. Una scelta scellerata che ha portato e sta portando al disastro sia le strade e sia le scuole superiori ormai da anni abbandonate senza una serie manutenzione”. Poi l’auspicio: “Spero che il governo si renda conto della situazione attuale, visto che fino ad ora non se ne è ancora reso conto e che, anche in un’ottica di rilancio della Nazione, alla luce della grave situazione che stiamo vivendo, possa mettere in atto un programma di opere infrastrutturali capaci di rilanciare l’economia e mettere in sicurezza i nostri cittadini. Rendere sicure ed efficienti le nostre infrastrutture è un dovere ed una necessità, per proiettarci nel futuro con una visione che non sia solo e sempre subordinata a ‘conticini’ economici da terzo mondo, ma adeguata ad una sesta potenza mondiale quale è l’Italia”.

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