Incredibili rivelazioni da parte del direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus: minacce di morte ed offese di stampo razzista. 
Minacce di morte, offese razziste e critiche: l’Oms ed il suo direttore Tedros Adhanom Ghebreyesus sono al centro di una tempesta mediatica e comunicativa che si rivela molto più aggressiva ed inaccettabile di quello che si immaginava. “Non mi interessa essere attaccato, mentre ci sono persone che muoiono. L’obiettivo è salvare vite“. Così Ghebreyesus si è espresso nel consueto briefing sul Covid-19 che oggi è stato monopolizzato proprio dalle critiche che l’Organizzazione ha ricevuto da più parti.
“Non facciamo politica all’Oms. Perché dovrei occuparmi di me
stesso quando il numero dei morti cresce?”, ha aggiunto,
ricordando un suo Tweet di qualche ora prima in cui aveva scritto
le parole “umiltà, compassione e cuore”.
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Poi, la rivelazione: il direttore dell’Oms ha raccontato della moltitudine di attacchi subiti in questi mesi, con tanto di minacce di morte. “Sono stato chiamato negro e io sono fiero di essere negro, sono nero“ ha spiegato. Ha poi voluto inserire una precisazione: Se tutta la comunità africana dovesse venire attaccata, tuttavia, “non lo tollererò, se sono attacchi personali, visto che non ho complessi di inferiorità di fronte ad attacchi razzisti non ho problemi ad essere chiamato negro”. In particolare
Ghebreyesus rivela di aver subito attacchi razzisti da Taiwan,
tre mesi fa. “Dobbiamo essere onesti, lo devo dire”, ha rivelato
“perché adesso è ora di finirla”. Il discorso ha poi cambiato argomento: “Andiamo su un livello più alto. Se c’è unità, solidarietà, i fondi non saranno un problema” ha aggiunto Ghebreyesus rispondendo ad una domanda sul rischio che gli Stati Uniti smettano di stanziare fondi per l’Organizzazione come minacciato da Donald Trump. “Se c’è unità i fondi arriveranno anche dagli Usa. Anzi colgo l’occasione per ringraziarli per l’aiuto che ci hanno dato”, ha concluso.
