Roberto Burioni, Coronavirus: “C’è una speranza”

Secondo il medico e divulgatore scientifico Roberto Burioni ci sarebbe una speranza che il virus possa scomparire nei prossimi mesi.

Roberto Burioni, Coronavirus: “C’è una speranza” – meteoweek

Una speranza c’è e dipende dall’estate: “C’è una speranza, che questo virus si trasmetta meno con climi più miti. Non sappiamo se sia così, se fosse così il contagio si attenuerebbe nei prossimi mesi. Ma, c’è un ma, dobbiamo stare pronti: potrebbe tornare in autunno”. “Siamo stati bravi. Gli italiani sono stati in casa, i risultati sono molto positivi“, a sostenerlo è Roberto Burioni, medico e accademico conosciuto in tutto il mondo.”Diminuiscono gli ingressi in ospedale e in terapia intensiva, stiamo uscendo dall’emergenza che ci ha fatto tremare i polsi. Non dobbiamo mollare, non possiamo dare esatte” per la ripresa. “Dobbiamo cominciarci a preparare“, aggiunge il divulgatore scientifico a “Che tempo che fa“. “Stiamo imparando che la contagiosità è molto superiore a quella che pensavamo, gran parte dei contagi vengono da persone con sintomi insignificanti. Tutti dobbiamo considerarci malati, tutti potremmo essere infettivi: quando usciamo, tutti dovremmo portare le mascherine. Dal momento in cui si viene infettati al momento in cui si manifestano i sintomi, passano 6-7 giorni solitamente. Però sappiamo che nei 3 giorni precedenti alla comparsa dei sintomi, la persona è contagiosa. Ci serve una grandissima quantità di test, ci serve la possibilità di tracciare e isolare i soggetti contagiosi“, sostiene Burioni.

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“Stiamo uscendo dall’emergenza” ha detto Burioni

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Burioni in questi giorni è stato al centro delle polemiche per via della sua opposizione all’Aifa. In questi giorni il motivo del contendere è il via libera dato ieri dall’Aifa allo studio dell’eparina a basso peso molecolare in 14 centri italiani contro il Covid-19. “Coronavirus, Aifa dà l’ok a studio su eparina – scrive infatti su Twitter il virologo condividendo un articolo sul tema -. Come per Avigan, decisiva per l’approvazione dello studio la circolazione su whatsapp di notizie senza fondamento“. E ancora: “Fare uno studio serve a capire se l’eparina funziona, non che l’eparina funziona. L’AIFA ultimamente consulta troppo whatsapp, secondo me“.

“Con l’eparina – cita Burioni – si esce da questo casino in quattro e quattr’otto’; con l’Avigan il Giappone era libero e bello: perché non dare credito alle fantastiche notizie che girano su whatsapp?“.
E a chi gli fa notare che “c’è anche uno studio pubblicato sul BMJ sull’eparina e il COVID19″ e che il farmaco viene utilizzato già da tempo in modo sperimentale da alcune strutture ospedaliere, Burioni replica: “Non critico l’approvazione, faccio solo notare il tempismo“.

 

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