Sylvester Stallone | i suoi cinque film più rappresentativi

Sky Cinema Collection ha deciso di dedicare una intera settimana di programmazione, dal 25 al 30 aprile, a Sylvester Stallone, divo degli anni ’80 che come pochi altri è stato in grado di costruire attorno a lui (e ai suoi personaggi) una mitologia profonda e stratificata.

È Sylvester Stallone Mania su Sky Cinema Collection. Il canale della piattaforma Sky dedicherà una intera settimana di programmazione, dal 25 al 30 aprile, all’eroe del cinema Anni ’80 americano. La maratona di film a lui dedicati comprendere l’intera saga di Rocky e la prima visione tv del recente Rambo – Last blood (particolarmente criticato negli Stati Uniti perché giudicato “razzista” e semplicistico). Ma quali sono i cinque film che negligono descrivono il cinema di Sylvester Stallone?

Tango & Cash (1989)

È il film in cui meglio emerge la verve comica di Stallone, ma è anche quello che ha dato il via al suo periodo fallimentare come attore di commedie. Buddy movie stralunato con Kurt Russell, il film è diretto (incredibilmente) dal rigoroso e austero maestro russo Andrei Konchalovsky. Tango & Cash ci mostra quello che Stallone avrebbe potuto fare nella sua carriera se solo fosse stato più propenso a divedere lo schermo con nomi e attori del suo stesso calibro.

Rocky Balboa (2006)

Da tutti considerato il film della rinascita di Stallone, che aveva annunciato il ritiro dalle scene, dichiarando che avrebbe smesso di recitare perché ormai relegato a ruoli poco soddisfacenti. Nessun produttore lo cercava più e nessuno approvava i suoi progetti. Ma, prima di uscire di scena, sentiva la necessità di “rimediare” all’insuccesso di Rocky V e realizzare un ultimo film su quello che era stato il suo personaggio più importante, quello che gli ha dato tutto. Così nasce il sesto film della saga. Uno dei più belli.

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Rambo (1982)

Insieme a Rocky è certamente il personaggio che più di tutti ha contribuito al successo di Stallone. Doveva essere un classico film di reduci, ma con Stallone diventa qualcosa di diverso. Se nel romanzo da cui è tratto Rambo viene abbattuto, Stallone sceglie di cambiare le cartone in tavola. Nella confessione finale Rambo rivela che il suo paese lo ha trasformato in un’arma, l’ha traumatizzato e poi lo ha abbandonato fino a farlo crollare definitivamente. Vette di nichilismo irraggiungibili.

Copland (1995)

A metà degli anni ‘90, quando la sua fama era già in calo, Stallone decide di volersi misurare con i più grandi. Copland è un manuale di cinema a basso costo con nomi immensi: Harvey Keitel, Ray Liotta, Robert De Niro e, ovviamente Stallone. È lui il protagonista, in un ruolo molto diverso da tutto quello che aveva fatto fino a quel momento: triste e sconfitto, senza il fisico come strumento di rivalsa.

Rocky (1976)

È impossibile non considerare Rocky come il film più importante dell’intera carriera di Stallone. Non solo è il film in cui tutto ha inizio, ma è quello che fonda definitivamente l’idea cinematografica del protagonista dotato di una volontà di ferro attraverso la quale superare i suoi limiti. Fu il film della vita per Stallone. E la saga diventerà una saga sulla sua vita, in cui Stallone cercherà sempre di parlare di se stesso.

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