Paradosso Ustica: Stato non risarcisce familiari e si oppone a pignoramento

Ustica: Stato non risarcisce familiari e dice no a pignoramento. Giudice esecuzione di Roma sospende pignoramento: ecco perché

Ustica: Stato non risarcisce familiari e dice no a pignoramento
Ustica: Stato non risarcisce familiari e dice no a pignoramento

È un no secco quello dello Stato al pignoramento di 2milioni e 200mila euro stabiliti dalla corte d’appello di Palermo come risarcimento per 5 vittime della strage aerea di Ustica del 27 giugno 1980 (in cui sono morte 81 persone). Risarcimento che sarebbe dovuto spettare ai familiari dei deceduti. Si protrae la battaglia civile che ne è scaturita. Uno degli avvocati dei familiari, Vanessa Fallica, ha commentato:“E’ l’ennesima dimostrazione di come lo Stato, che da un lato riconosce il risarcimento del danno, dall’altro agisce affinché ciò non avvenga”. Nel 2017 la corte d’appello aveva stabilito un risarcimento per i familiari da parte dei ministeri Difesa e Trasporti poiché responsabili di omessa vigilanza. Omessa vigilanza che avrebbe provocato la strage. Lo Stato si era opposto a tale risarcimento sostenendo che le somme dovessero essere indennizzate con quelle che i familiari riceveranno tramite assegno vitalizio.

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Per questa ragione i familiari avevano richiesto di pignorare le suddette somme dei ministeri custodite da Poste Italiane e dalla società Difesa servizi. Il giudico dell’esecuzione di Roma ha bloccato il pignoramento poiché vi sarebbe contrasto tra motivazione e dispositivo stilati dalla corte di appello. In tal modo i familiari dovranno chiedere un nuovo giudizio per l’interpretazione della sentenza. Tutto questo, secondo il legale, porterà ad attendere ancora 3 anni.

Secondo l’avvocato Fallica, “L’avvocatura dello Stato ritiene di paralizzare questi pagamenti poiché pur essendo riconosciuto il danno e il conseguente risarcimento i familiari, percependo un assegno vitalizio, non hanno diritto ad altre somme che secondo i ministeri devono essere portate in compensazione fino al 75esimo anno di età di chi lo riceve“. La Fallica spiega inoltre che se uno dei familiari morisse prima della suddetta età, “gli eredi non posso pretendere nulla in quanto il vitalizio non è trasmissibile. La cosa eclatante è che altri familiari hanno già percepito le somme decise dai giudici senza alcuna compensazione. Quindi si sta attuando una gravissima discriminazione“.

Il giudice dell’esecuzione ha deciso, infine, che il nuovo giudizio dovrà essere avviato entro il prossimo 3 giugno.

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