Fase 2, ristoratori infuriati: con norme su distanze tra tavoli, 80% chiuderà

Fase 2, ristoratori infuriati: con norme su distanze tra tavoli, 80% chiuderà. E intanto il Tar blocca riapertura ristoranti in Calabria

Fase 2, ristoratori infuriati: con norme su distanze tra tavoli, 80% chiuderà
Fase 2, ristoratori infuriati: con norme su distanze tra tavoli, 80% chiuderà (GettyImages)

Le nuove norme anti Coronavirus per i ristoranti rischiano di diventare una grana per il governo e per i ristoratori. Le nuove regole prevederebbero l’uso delle mascherine obbligatorio per cuochi e camerieri, per i clienti quando vanno in bagno e in cassa, nonché la distanza di 4 metri tra un tavolo e l’altro. Si tratta di norme che secondo la Fipe, associazione esercenti, sono inattuabili.

E proprio questo potrebbe essere causa della chiusura dell’80% dei locali, soprattutto a gestione familiare e piccole aziende. “Così si uccide la ristorazione“, commenta Confcommercio. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, afferma:”Se lo mettano a casa loro un tavolo ogni 4 metri, ma non nei ristoranti”. Nel frattempo, i ristoratori, i parrucchieri e i negozi che non hanno ancora potuto riaprire in generale, sono in attesa di conoscere la data di riapertura. Zaia insiste molto sul saperlo, e così Toti, governatore della Liguria:”Abbiamo presentato un documento al governo per consentire a Regioni e Comuni di applicare le nostre regole sui nostri territori. È giusto che ci siano linee guida e atti di indirizzo uguali, ma dal 18 cominciamo a diversificare il nostro Paese sulla base delle esigenze che ognuno di noi ha”. 

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Nel frattempo, in Calabria il Tar ha bloccato la riapertura anticipata di bar e ristorante stabilita dal govenatore Jole Santelli. Invece a Bolzano, provincia autonoma, è accaduto l’esatto contrario. Bar, ristoranti e negozi hanno riaperto da ieri, sabato 9 maggio, la gente è tornata in strada, a frquentare laghi e fare windsurf. E il governo non ha potuto fermarli per il fatto che Bolzano ha uno statuto speciale. “Le sentenze e le leggi non si discutono ma si applicano. E questo deve valere per ognuno di noi“, ha commentato il ministro Boccia su ciò che è accaduto in Calabria. Sulla questione di Bolzano invece sostiene che “la legge è in linea con l’autonomia dello Statuto speciale, ma la parte sulla sicurezza sul lavoro va impugnata perché non subordina le aperture alle indicazioni dell’Inail e del Comitato tecnico scientifico”.

Intanto a Cosenza, dove i commercianti avevano riaperto, ora sono costretti a richiudere e uno di loro esprime tutta la sua rabbia:”Una settimana aperti, con forniture fatte, finalmente qualche scontrino battuto e ora dobbiamo chiudere nuovamente. È assurdo, moriremo di fame”. 

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