Time To Hunt | caccia all’uomo in una Corea distopica nel nuovo film Netflix

Time To Hunt, film sudcoreano recentemente approdato nel catalogo Netflix dopo una lunga vicenda legale, è un film d’azione asciutto ed estetizzante, presentato allo scorso Festival di Berlino tra gli elogi della critica specializzata.

Allo scorso Festival di Berlino, dove è stato presentato in anteprima mondiale, ha conquistato tutti: Time To Hunt è un heist movie atipico (dal momento che la rapina occupa solo i primi trenta minuti di film su oltre due ore di durata). Destinato alla distribuzione nelle sale, la chiusura dei cinema causata dalla pandemia in molti Paesi del mondo, ne ha decretato l’uscita direttamente in streaming su Netflix, dove ha debuttato lo scorso 23 aprile.

Time to Hunt | azione “made in Corea”

Una delle caratteristiche che rendono Time To Hunt un “film di rapina” inusuale è resa chiara fin dai primi minuti, ancora prima che ci venga spiegato il contesto dai personaggi. Capiamo che ci troviamo in un “futuro distopico”, in un realtà alternativa (ma credibile) a quella che viviamo. anche solo dai fenomenali titoli di testa che con i neon e la musica elettronica impostano fin da subito lo stile del film (un po’ Refn un po’ Blade Runner 2049). Il film diretto da Yoon Sung-hyun si svolge dopo un imponente tracollo economico che ha coinvolto la Corea del Sud, svalutando la moneta locale e di conseguenza il bottino racimolato dai protagonisti con una rapina avvenuta prima del crollo e che è costata tre anni di carcere ad uno di loro.

Leggi anche -> Spamflix | nasce l’alternativa a Netflix dedicata al lato “strano” del cinema

Quando il ragazzo esce di prigione scopre che tutto ciò che aveva rubato non vale più nulla. Per questo decide, insieme ai suoi amici, di imbarcarsi in una nuova operazione, quella di derubare una casa da gioco gestita da criminali. Questa decisione sarà l’inizio di un incubo che costringerà i ragazzi ad una fuga per la sopravvivenza esasperante, tesissima e potenzialmente infinita. I quattro protagonisti vengono così braccati da un implacabile cacciatore. 

Il tempo della caccia

Questo film di bambini coreani che sognano Taiwan come fosse il paradiso terrestre (per loro sono “le Hawaii”) è in realtà un film di caccia all’uomo e non un film di rapina, perché dopo il grande colpo (ottimamente coreografato e diretto con mano ferma) che avviene nella prima mezz’ora, i tre devono sopravvivere ad un cacciatore che ha l’obiettivo di eliminarli. I ragazzi (nel cast compare anche Choi Woo-shik, già visto in Parasite) non sanno infatti di aver rubato qualcosa che per la mala vale molto più dei soldi contenuti nella cassaforte che hanno svaligiato.

Una Corea distopica

Quella in cui si svolge il film è una Corea del Sud derelitta, illuminata con soluzioni rubate a Roger Deakins. I protagonisti scelgono la via del crimine per salvare se stessi o (chi ancora ne ha una) per salvare la famiglia. È un mondo al contrario, disabitato e surreale, in cui i genitori vanno alle manifestazioni di piazza e vengono ripresi dai loro figli che invece hanno imparato che protestare non serve a nulla. Time to Hunt è un film rigoroso e lineare, calato in un contesto che invece diventa sempre meno credibile e sempre più allucinato con il passare dei minuti.

Impostazioni privacy