Migranti: bracciante massacrato, voleva una mascherina per lavorare

A raccontare l’episodio è la ministra Bellanova: “Ecco perchè la battaglia per la regolarizzazione è stata giusta”.

Un bracciante, un lavoratore di origini indiane è stato prima licenziato e poi massacrato di botte perché si era “permesso” di chiedere mascherine e dispositivi di protezione mentre lavorava insieme ai soldi che doveva ricevere. L’autore del gesto sarebbe l’imprenditore per cui l’uomo lavorava.  A segnalarlo è la ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova in un posto su Facebook.

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La ministra Bellanova

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“Sono questi i motivi – afferma la ministra Bellanova – per cui sono convinta che la battaglia per la regolarizzazione sia stata una battaglia giusta. La sicurezza è un diritto. Avere un lavoro con orari e paga dignitosi è un diritto. Dove lo Stato non è presente, dove si insinua il caporalato, questi semplici diritti sono negati. Sono orgogliosa di poter dire che questa volta lo Stato ha
scelto di esserci e di restituire a queste persone i loro
diritti e la loro dignità”.

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