Migrante si getta in mare e viene ritrovato morto: si indaga sulle cause

Il fatto è avvenuto in rada a Porto Empedocle la notte scorsa ma restano sconosciute le cause che hanno spinto il migrante a compiere il gesto. La segnalazione è giunta dai connazionali che hanno notato lo strano gesto notturno. Lo conferma la Croce Rossa

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Tragedia a Porto Empedocle: un migrante si lancia in mare e viene ritrovato morto (Photo by Marco Di Lauro/Getty Images)

Tragedia sulla nave quarantena Moby Zazà, al largo di Porto Empedocle (Agrigento) dove un migrante tunisino si è gettato dal traghetto ed è stato ritrovato morto poche ore dopo. L’uomo si è gettato dalla nave in piena notte e per lui non c’è stato niente da fare. Non si conoscono i motivi del gesto, ma secondo le primissime ricostruzioni si sarebbe trattato di un suicidio, commesso da un uomo in “una situazione di stress”.

Lo conferma la Croce Rossa. Il corpo del migrante è stato ritrovato e, secondo quanto appreso da fonti giudiziarie, sono in corso indagini su quanto accaduto. A lanciare l’allarme “uomo in mare” sono stati i connazionali della vittima che avevano notato lo strano gesto notturno. La guardia di finanza e la capitaneria di porto hanno quindi avviato le ricerche con le motovedette. Si sono anche alzati in volo un elicottero e un aereo della guardia costiera, fino al tragico ritrovamento.

migranti - guardia costiera sul naufragio segnalato da seawatch
foto via Amnesty International UK

“Escluso che volesse raggiungere a nuoto la costa agrigentina”

La procura di Agrigento ha incaricato la gdf di occuparsi delle indagini per scoprire cosa effettivamente sia accaduto. Si cercano di ricostruire i dialoghi e i movimenti degli ultimi giorni, di conseguenza le ragioni per cui il migrante abbia deciso di gettarsi in acqua. Difficile pensare, affermano gli investigatori, che il giovane tunisino abbia voluto raggiungere a nuoto la costa agrigentina anche perché le condizioni del mare sono proibitive: forza 5. Si sarebbe trattato di un obiettivo troppo difficile, per di più in un contesto rischioso e senza le precauzioni del caso.

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La nave-quarantena “Moby Zazà” era tornata in rada a Porto Empedocle. A bordo ci sono, in due aree distinte, i 53 migranti imbarcati venerdì scorso e i 68 che sono stati caricati a Lampedusa. Ieri, tutti gli extracomunitari presenti erano stati sottoposti a tampone rino-faringeo. I test vengono effettuati, e trasferiti al laboratorio di Palermo, subito dopo l’imbarco dei migranti. Con loro anche 35 operatori sanitari della Croce rossa.

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