Lega sconcertata per notizie sulla Verità: messaggi tra toghe anti-Salvini

La Verità pubblica intercettazioni che sconcertano la Lega e Matteo Salvini. Stando a quanto riportato dal giornale, mentre Salvini era ministro dell’Interno alcuni magistrati si sarebbero scambiati messaggi ambigui sulla chiusura dei porti: “Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando”.

salvini la verità

Irrompe lo sconcerto della Lega al seguito delle notizie riportate dal giornale La Verità. Stando a quanto affermato dal giornale, al momento unica fonte pubblica delle presunte intercettazioni, tra alcuni magistrati sarebbero circolati messaggi, poi intercettati, volti a frenare le manovre di Salvini sul blocco dei porti. Oggi i parlamentari leghisti Giulia Bongiorno, Nicola Molteni, Jacopo Morrone e Andrea Ostellari rivendicano: “Sconcertante scoop della Verità, che riporta gravissimi messaggi tra magistrati contro l’allora vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Ci appelliamo alla saggezza di Sergio Mattarella, anche in qualità di presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, perché quanto riportato dal quotidiano è gravissimo e intollerabile: va preservata l’indipendenza della politica rispetto alla magistratura”. Poi ribadiscono: “Salvini era ministro e vicepremier e ora è leader dell’opposizione. Numerosi magistrati di diverse correnti, secondo quanto emerge dagli atti del procedimento di Perugia contro Palamara, concordavano sulla necessità di attaccare Salvini e contrastare il decreto Sicurezza. Con quale serenità di giudizio sarà giudicato Salvini nel processo a suo carico che si celebrerà a Catania?”.

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Sarebbe stato Simone Di Meo a divulgare sulla Verità la notizia. Tramite Simone Di Meo sarebbero apparse sul giornale le chat di Luca Palamara, intercettate e poi diffuse dalla magistratura perugina. Purtroppo, su questo argomento, gli unici dati al momento disponibili e di pubblica diffusione sono quelli riportati dal giornale stesso, il cui scoop va dunque maneggiato con prudenza. Stando a quanto riportato, sarebbero emersi messaggi scambiati tra le toghe durante il periodo del blocco dei porti avanzato dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. La chat al centro della vicenda riguarderebbe Paolo Auriemma, capo della Procura di Viterbo (al momento non indagato) e il magistrato Luca Palamara.

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Il quotidiano riporta che Auriemma nell’agosto 2018 avrebbe scritto: “Mi dispiace dover dire che non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando“. E ancora: “Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministro dell’Interno interviene perché questo non avvenga. E non capisco cosa c’entri la Procura di Agrigento. Questo dal punto di vista tecnico al di là del lato politico. Tienilo per te ma sbaglio?”. Poi la risposta di Palamara: “No hai ragione… Ma ora bisogna attaccarlo”. Infine la risposta di Auriemma: “Comunque è una cazzata atroce attaccarlo adesso perché tutti la pensano come lui. E tutti pensano che ha fatto benissimo a bloccare i migranti che avrebbero dovuto portare di nuovo da dove erano partiti”.

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