Conte dopo l’interrogatorio: “Sono tranquillo, ho chiarito tutto”

Il premier parla a La Stampa dopo essere stato ascoltato a Palazzo Chigi dai magistrati di Bergamo. “Non ho nulla da temere, la cronologia dei fatti è chiarissima”, ha dichiarato Conte.

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Giuseppe Conte torna a parlare pubblicamente, alcune ore dopo aver deposto davanti ai magistrati. Il pubblico ministero di Bergamo Maria Cristina Rota ha interrogato il capo del Governo per la situazione della Lombardia, in particolare della zona rossa non applicata nei comuni di Alzano Lombardo e Nembro. Dal canto suo, Conte ha risposto a tutte le domande, come ha rivelato anche in un’intervista apparsa oggi su La Stampa. Il premier è apparso tranquillo durante l’intervista, come si legge dalle risposte fornite al direttore Giannini, al quale il presidente del Consiglio ha fatto capire di non avere nulla da temere.

“Ai pm ho spiegato tutto per filo e per segno – ha dichiarato Conte – . Sono assolutamente tranquillo. Ho chiarito tutto quello che c’era da chiarire, ho illustrato tutti i passaggi di quei terribili giorni in cui combattevamo contro un nemico invisibile. Non ho nulla da temere”. Il premier ha provato a ripercorrere i passaggi dell’interrogatorio avvenuto a Palazzo Chigi, parlando di una cronologia molto chiara dei fatti. “Alla luce del quadro epidemiologico di cui disponevamo in quella prima settimana di marzo – dice – , non avrebbe avuto alcun senso chiudere solo i comuni di Alzano e di Nembro”.

Il capo del Governo ha fatto capire che, già in quel momento molto critico su scala nazionale, non si doveva più intervenire su piccoli comuni. Anzi “gil problema era studiare soluzioni drastiche e immediate per tutta l’Italia”. Ed è quello che effettivamente stato fatto, con il lockdown dell’8 marzo. Inoltre Conte parla di una netta differenza tra la vicenda di Alzano e Nembro e quella di comuni come Codogno e Vo’ Euganeo, i primi a essere chiusi: “In questi ultimi due casi eravamo agli inizi della pandemia, e non avevamo ancora alcuna contezza dell’esistenza di altri focolai nel resto del Paese. Viceversa, quando abbiamo affrontato il caso di Alzano e Nembro eravamo già di fronte a un’emergenza nazionale”.

Giuseppe Conte – meteoweek.com

Non è da escludere la possibilità che arrivi un avviso di garanzia per Conte, ma anche per altri esponenti del Governo. Come ad esempio il ministro della salute Roberto Speranza. Tuttavia, il premier si dice tranquillo anche in questo caso: “Io non sono ovviamente responsabile delle indagini, ma non mi aspetto alcun avviso di garanzia, né l’ho mai temuto”. Conte, da questo punto di vista, sfoggia grande tranquillità. Il suo lavoro, infatti, parte dalla “consapevolezza di aver agito in scienza e coscienza e la serenità di chi ha sempre concordato ogni passo con il Comitato Tecnico Scientifico”.

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Durante l’intervista, Conte ha toccato altri temi molto caldi. Come lo svolgimento degli Stati Generali. Un incontro che verrà disertato dal centro-destra, che lo considera una passerella. Ma il premier non ci sta: “Questi non sono gli Stati generali del presidente Conte, io sarò lì insieme ai miei ministri, non per smania di protagonismo, non per parlare ma per ascoltare. Dobbiamo ricostruire questo Paese”. Il capo del Governo fa capire che non ci si può accontentare di tornare com’eravamo prima del lockdown. E chiude con un auspicio: “Quando avremo finito gli Stati generali, e avremo fatto una sintesi delle idee per il rilancio, tornerò ad offrire un patto per le riforme a Salvini e Meloni, nella speranza che vogliano lavorare insieme a noi, in uno spirito di coesione nazionale”.

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